Giardini di San Felice e San Savino: parco Strada, parco Misani e via Centro

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giochi inclusivi per bambinifontanellapanchinecampo da calcio

I giardini - via Allende circa 3.700 mq, Parco Misani Giovanni circa 5.900 mq, via Centro circa 2.600 mq - sono situati nel Quartiere 14 (San Felice - San Savino).

ATTREZZATURE E SERVIZI

Parco Gino Strada

  • Panchine
  • Giochi inclusivi
  • Fontanella
     

Parco Misani Giovanni

  • Panchine
  • Giochi per bambini
  • Fontanella
     

Giardino di via Centro (San Savino)

  • Panchine
  • Giochi per bambini
  • Campo da calcio

SPECIE ARBOREE

Parco Gino Strada

  • Tilia europaea
  • Acer platanoides "riccio"
  • Acer platanoides
  • Populus nigra "italica"
  • Acer saccharinum
  • Celtis australis

Parco Misani Giovanni

  • Celtis australis
  • Fraxinus excelsior
  • Tilia europaea
  • Tilia cordata
  • Malus floribunda
  • Malus sp.
  • Liquidambar styraciflua
  • Prunus cerasifera
  • Sophora japonica
  • Prunus avium

Giardino di via Centro (San Savino)

  • Quercus robur
  • Fraxinus excelsior
  • Celtis australis
  • Carpinus betulus "pyramidalis"
     

STORIA e CARATTERISTICHE TECNICHE

Ad est della città di Cremona si sviluppano i quartieri San Felice e San Savino che si possono considerare entrambi prettamente residenziali. Nel primo e più popoloso quartiere le aree attrezzate a verde sono due e dislocate una nei pressi delle vie Torchio-Allende, mentre la seconda all'angolo tra le vie San Felice e San Savino. Nel quartiere San Savino si può trovare un'unica zona attrezzata in prossimità di via Centro.

Parco Gino Strada

Incastrato tra le vie Moglia, Torchio e Salvador Allende, protetto su tre lati dalle pertinenze degli edifici, si trova questo giardino di quartiere, attrezzato con panchine e giochi per bambini. L'ampio tappeto erboso è attraversato da vialetti, in autobloccanti ed illuminati, che formano disegni geometrici lungo i cui perimetri si aprono zone dedicate alla sosta attrezzate con panchine. Numerose le essenze arboree presenti, sotto le cui folte chiome si ritrovano i residenti del quartiere per trascorrere qualche ora in completo relax.

I giochi si concentrano nella zona del giardino che si affaccia su via Torchio, parte di essi sono adatti per essere utilizzati anche da bambini con difficoltà motorie.

Parco Misani Giovanni

L'area verde all'angolo tra via San Felice e via San Savino, dedicata al pittore cremonese Giovanni Misani, è un ampio prato al cui centro si trova una piazzetta in cemento con gradinate. Spesso quest'ultima viene usufruita dai ragazzi del quartiere come punto di ritrovo o come campetto per pattinare o per andare con lo skate board. All'area centrale ci si arriva tramite tre accessi pedonali alberati: da via San Felice, da via San Savino e da via Tartesio. I vialetti dividono il parco in quattro aree, nell'area più lontana dal traffico veicolare, protetti dai campi coltivati, sono stati posizionati i giochi per i bambini.

Giardino di via Centro (San Savino)

Al civico 22 di via Centro, nel quartiere San Savino, si trova un grazioso giardino attrezzato con panchine e giochi per bambini. Il vialetto di accesso cementato è un percorso sinuoso che conduce ad una "piazzetta" circolare dove si trovano le panchine collocate lungo il perimetro della piazzetta stessa. La zona a nord del giardino è destinata al gioco del calcio, mentre i giochi per i bambini sono stati collocati a ridosso delle panchine. Il giardino risulta protetto poichè recintato su tutti i lati: i bambini possono giocare e correre in assolutà tranquillità godendo di un'ampia zona erbosa.

 

intitolazione a Giovanni Misani

Giovanni Misani nacque ad Annicco (CR) nel 1911, giovanissimo lascia il suo paese natale per andare a studiare all'Accademia di Brera a Milano dove si dedica allo studio della pittura e dell'affresco. Fu uno dei pochissimi cultori dell'affresco, tecnica difficile ma affascinante, eseguì innumerevoli lavori di arte sacra e profana. Si dedicò pure a grossi lavori di mosaico e di vetrate istoriate. Opere di grandi dimensioni si trovano sparse in tutt'Italia nelle Cattedrali e nelle chiese delle più disparate Diocesi. Testimonianze pittoriche si trovano in Germania, America Latina, Africa, Svizzera e Francia. Svolse una notevole attività di cavalletto: pale d'altare, ritratti, paesaggi e composizioni sia ad olio che in affresco.

A distanza di più di trent'anni dalla morte, avvenuta nel 1985, il Comune di Cremona gli dedica questa area verde del quartiere San Felice.

Intitolazione a Gino Strada

Gino Strada nacque il 21 aprile 1948 a Sesto San Giovanni, si laureò alla Statale di Milano in Medicina e poi in Chirurgia d’urgenza. Nel 1988 decide di applicare la sua esperienza in chirurgia di urgenza all’assistenza dei feriti di guerra. Negli anni successivi, fino al 1994, lavora con la Croce Rossa Internazionale di Ginevra in Pakistan, Etiopia, Tailandia, Afghanistan, Perù, Gibuti, Somalia, Bosnia.
Nel ‘94, l’esperienza accumulata negli anni con la Croce Rossa spinge Gino Strada, insieme alla moglie Teresa Sarti e alcuni colleghi e amici, a fondare Emergency, Associazione indipendente e neutrale nata per portare cure medico-chirurgiche di elevata qualità e soprattutto gratuite alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà.
Il primo progetto di Emergency che vede Gino Strada in prima linea, è in Ruanda durante il genocidio. Poi la Cambogia e nel 1998 l’Afghanistan. Dal 2005 inizia a lavorare per l’apertura di un centro medico in Sudan, il primo Centro di cardiochirurgia totalmente gratuito in Africa. Nel 2014 si reca in Sierra Leone, dove l’Ong è presente dal 2001, per l’emergenza Ebola.
Emergency ha curato oltre 11 milioni di persone, secondo il bilancio pubblicato sul suo sito.
Nel 1999 pubblicò il libro Pappagalli verdi (il nome deriva dalla forma e dal colore delle mine antiuomo di produzione sovietica): una raccolta di memorie relative ai teatri di guerra dove Strada era stato impegnato con i colleghi di Emergency, sono raccontate drammatiche storie avvenute in Iraq, Pakistan, Ruanda, Afghanistan, Perù, Kurdistan, Etiopia, Angola, Cambogia, ex-Jugoslavia e Gibuti.
La sua idea era quella di creare dei centri chirurgici per le vittime di guerra all’avanguardia che poi potessero essere lasciati alla popolazione locale e ai medici.
La sua ragion di vita era quella di curare i deboli e stare accanto a chi ne aveva bisogno. Scriveva in Pappagalli Verdi: “Tutte le guerre sono un orrore. E che non ci si può voltare dall’altra parte, per non vedere le facce di quanti soffrono in silenzio”.
Con la sua Ong ha assicurato cure mediche e chirurgiche gratuite alle vittime delle guerre e della povertà.
La sua intera vita è stata una missione per aiutare gli altri. È morto a Milano il 13 agosto 2021 a 73 anni.