Inviato a Regione Lombardia il progetto A.R.C.A. IV: Antiviolenza in rete per condividere percorsi di autonomia che vede il Comune di Cremona capofila della proposta progettuale e titolare dell'Accordo di collaborazione con la Regione. Il progetto ha una durata biennale (2020-2021) e un finanziamento complessivo per tutto il territorio provinciale pari a 191.309,10 euro. Per la definizione delle attività è stato realizzato un percorso di coprogettazione con l'acquisizione delle manifestazioni di interesse finalizzato ad individuare i centri antiviolenza, le case rifugio e le strutture di accoglienza.
Approvato dall'Assemblea della Rete territoriale per la prevenzione ed il contrasto della violenza contro le donne e successivamente dalla Giunta comunale, il progetto prevede attività di sostegno ai tre centri antiviolenza presenti nel territorio provinciale gestiti dall'Associazione AIDA per Cremona, dall'Associazione Donne contro la violenza per Crema, dall'Associazione MIA per Casalmaggiore, attività di accoglienza e protezione, formazione condivisa e azioni di comunicazione e sensibilizzazione. La Rete territoriale, di cui fanno parte oltre 40 enti, fa riferimento al Protocollo di intesa territoriale che vede capofila la Prefettura di Cremona.
“Grazie a questo progetto, frutto del lavoro svolto con tutti i soggetti coinvolti, prosegue il consolidamento del sistema territoriale integrato per il riconoscimento, l'accoglienza e il sostegno delle donne vittime di violenze e maltrattamenti, nato grazie alla messa in rete si tutte le risorse, le strutture, le professionalità che sul territorio si occupano di dare risposte e tutela alle donne, così da offrire loro il supporto necessario per uscire dalla violenza, in base alle esigenze individuali, nonché di monitorare il fenomeno a livello provinciale. Il bisogno di messa in protezione ha visto un costante e crescente aumento: nello scorso biennio sono stati infatti realizzati percorsi di inserimento per 32 donne, di cui 18 con figli minori”, commenta al riguardo l’Assessore Rosita Viola, che aggiunge: “Possiamo in questo modo sostenere ed intensificare l'organizzazione di iniziative volte a promuovere una maggiore consapevolezza sulle violazioni dei diritti fondamentali delle donne e a diffondere la cultura dei diritti umani e della non discriminazione, sensibilizzando attraverso iniziative e campagne mirate il tessuto sociale, istituzionale e dell'associazionismo, nonché l'opinione pubblica”.
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