Un'attività di controllo capillare, di verifiche, di sapiente utilizzo delle nuove apparecchiature a disposizione, di presa in carico delle segnalazioni dei cittadini, di indagini mirate. Tutto questo ha permesso alla Polizia Locale, in particolare agli uomini dell'Ufficio di Polizia Giudiziaria guidati dall'ufficiale Davide Spotti, di portare a termine alcune importanti operazioni che sono state illustrate nel pomeriggio, in un incontro con la stampa, dal Comandante Pierluigi Sforza. Accanto a lui l'assessore alla Rigenerazione Urbana con delega alla Sicurezza Barbara Manfredini che, con la sua presenza, ha voluto testimoniare l'apprezzamento per il lavoro quotidiano che gli agenti svolgono sulterritorio.
L'operazione più significativa, risolta in un paio di giorni, si riferisce a quello che di primo acchito sembrava l'investimento di un cinquantenne in via Postumia, sulle strisce pedonali davanti alla sede del SERT, provocata da un'automobilista che si era poi dato alla fuga. Questa la versione fornita dall'uomo, ricoverato all'ospedale con frattura del femore e 60 giorni prognosi, agli agenti della Polizia Locale giunti sul posto. L'autore, sempre a detta dell'investito, sarebbe stato il conducente di una Golf di colore grigio, a questo punto resosi colpevole del reato di omissione di soccorso.
Una versione che non ha però convinto gli agenti, come hanno sottolineato il comandante Sforza e l'ufficiale Spotti, che hanno voluto vederci chiaro. Infatti, non di incidente si trattava, bensì di un regolamento di conti tra due coetanei, entrambi cremonesi, con vari precedenti alle spalle e da sempre in conflitto per vecchie ruggini risalenti ad un passato contrassegnato dall'uso di sostanze stupefacenti. A dimostrare che i sospetti della Polizia Locale erano fondati è stata la registrazione fatta dalla telecamera posta proprio al SERT. Visionando il filmato, si è scoperto che i due si conoscevano, che l'investimento è stato fatto dolosamente: il conducente della vettura infatti, un'Alfa Romeo e non una Golf, ha investito di proposito l'uomo, ora ricoverato in ospedale, andandogli addosso di proposito più di una volta. Le indagini hanno portato a stabilire che alla scena ha assistito, senza potere fare nulla, la madre del conducente dell'auto che stava uscendo dal SERT. La donna è stata denunciata per omissione di soccorso in concorso con il figlio, quest'ultimo sempre per omissione di soccorso e lesioni gravi, mentre l'uomo investito per simulazione di reato avendo dato una versione falsa di quanto accaduto.
Altra operazione conclusa con successo nella giornata di oggi, la restituzione ai legittimi proprietari di un auto rubata e di targhe rubate. Gli agenti avevano infatti rilevato sanzioni ad un'auto la cui targa non corrispondeva al tipo di veicolo. L'auto è stata trovata parcheggiata in via Cadore. Sia il veicolo che le targhe sono risultate rubate. Gli agenti hanno provveduto a consegnare vettura e targa ai derubati: il mezzo era infatti privo di assicurazione, bloccata dopo il furto, e se utilizzato nuovamente si sarebbero potuti verificare altre violazioni con conseguenze anche gravi. L'utilizzo del Targha 193 ha permesso inoltre di individuare un'automobilista che guidava un veicolo con un tagliando dell'assicurazione falso. E' scattato pertanto il sequestro. Come ha spiegato il comandante Sforza, l'apparecchiatura si sta rivelando molto utile nell'individuazione di documentazioni fasulle, non subito visibili ad occhio nudo. Questo permette di impedire la circolazione di mezzi non in regola contrastando condotte lesive per tutti.
Infine, un controllo mirato svolto da agenti in borghese nella giornata di ieri al mercato, ha posto fine al commercio abusivo di macchine da cucire portatili. Nei giorni scorsi erano giunte segnalazioni che al mercato bisettimanale che si svolge in piazza Stradivari, minorenni vendevano questo particolare tipo di merce, in un'occasione uno di loro era stato visto scappare. Da qui la decisione di intervenire allo stesso tempo con rigore e cautela, essendoci di mezzo dei minori. Il controllo ha portato ad individuare due trentenni di origine cingalese e al sequestro di 30 macchina da cucire portatili. I due, portati in Questura per verificare la legalità della loro presenza sul territorio nazionale, hanno chiesto asilo politico. Quello commesso si tratta di un reato amministrativo, ma non è da escludere che insieme a loro avessero operato in passato proprio dei minorenni. Di certo la loro identificazione ha posto fine a questo smercio abusivo.
“Va sottolineata la perizia con la quale gli agenti hanno lavorato – ha dichiarato l'assessore Barbara Manfredini – a dimostrazione che, nonostante la carenza di personale, il lavoro viene sempre svolto con professionalità. A questo si aggiunge l'attenzione e la conoscenza del territorio che permettono di portare a buon fine operazioni a tutela della sicurezza dei cittadini”. “Sottolineo inoltre – ha concluso l'assessore – che il Comando della Polizia Locale è tornato alla sua piena funzionalità dopo i danni subiti durante i fatti avvenuti il 24 gennaio scorso. Questo garantisce agli agenti di lavorare in un ambiente adeguato e sicuro”.
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