Il 22 novembre, al Teatro Monteverdi, presentazione del libro "Lanche e Morte del Po Cremonese"

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Con la presentazione del libro del biologo, ricercatore e docente universitario Riccardo Groppali, Lanche e Morte del Po Cremonese, in programma venerdì 22 novembre, alle ore 16, al Teatro Monteverdi (via Dante, 149), proseguono gli appuntamenti della rassegna Letture su Po giunta alla quinta edizione. L’ingresso è libero e gratuito.

La pubblicazione, edita a cura della Fondazione Banca dell’Acqua, della Provincia di Cremona e dei Rotary per il Po, illustra i dati di un’indagine condotta con sopralluoghi in zone umide della sponda sinistra del Po. Le aree, cartografate, fotografate e oggetto di studio longitudinale, vengono evidenziate sin dalla loro evoluzione a partire dal Catasto Teresiano del 1723 sino ai giorni odierni.

Il libro contiene inoltre un interessante allegato sull’avifauna dell’area golenale cremonese, che evidenzia la presenza di ben 273 specie e una bibliografia di 73 opere sull’argomento, che ampliano le conoscenze e l’approfondimento delle peculiarità della Pianura Padana e delle aree golenali, anche di quelle che fanno parte del PLIS (Parco Locale di Interesse Sovracomunale) del Po e del Morbasco, grazie ad uno studio condotto con particolare sensibilità ed attenzione.

Il volume approfondisce l’origine e l’evoluzione delle zone umide del territorio cremonese nate da tratti abbandonati trasformati in lanche e morte, da ristagni temporanei in spiagge sabbiose oppure da interventi dell’uomo: rettificazioni del corso d’acqua, realizzazione di pennelli, estrazione di inerti. Dall’analisi raccolta nel volume emerge l’assenza d’acqua o la sua presenza solo temporanea nel 61% degli ambienti censiti. Una situazione critica che rende urgente operare, prima che sia troppo tardi, alla salvaguardia di questi siti strategici per la ricchezza della vita del Po e della sua valle, con la consapevolezza, a seguito dell’istituzione della riserva della biosfera Po Grande da parte dell’Unesco, della necessità di agire anche a fronte di una responsabilità internazionale.

 

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