Consegnato il Premio di bontà intitolato a Lidia Bittanti

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Premio di bontà Bittanti - Foto di gruppo con i premiati

Giulia Praticò e Ivan Rancati sono i due giovanissimi vincitori dell'edizione 2024 del Premio di bontà intitolato a Lidia Bittanti*, giunto alla 47° edizione in quanto istituito nel 1977. Novità di quest’anno è l’assegnazione anche di “attestati di bontà” volti a riconoscere l’impegno di giovani e giovanissimi.

La consegna del riconoscimento è avvenuta questa mattina, nella Sala dei Quadri di Palazzo Comunale, alla presenza del sindaco Andrea Virgilio, di Marilena Antonioli Paloschi e Claudio Bodini, in qualità di rappresentanti delle famiglie Bittanti – Antonioli, promotrici del premio, di mons. Attilio Cibolini, delegato del Vescovo di Cremona, e di Laura Rossi, designata dal dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale. Sono intervenuti alla cerimonia famigliari, amici dei premiati oltre a chi inviato le segnalazioni.

L'apposita commissione (di cui fa parte anche l'assessore alle Politiche Sociali e Fragilità Marina Della Giovanna, che per impegni istituzionali in altre sedi non è potuta intervenire alla cerimonia), riunitasi nei giorni scorsi, al termine di una attenta e scrupolosa valutazione delle domande pervenute, ha deciso di assegnare due premi, da mille euro ciascuno, a Giulia Praticò, 19 anni residente a Cremona, segnalata da Eugenia Nicolai dell’associazione di volontariato Zona Franca - Il Baule, a Ivan Rancati, 21 anni, residente a Cremona, segnalato da Alessandro Carlo Tantardini, presidente della LAE Società Cooperativa Onlus di Cremona. La commissione ha inoltre stabilito di assegnare un “attestato di bontà” a Diego Sali, di soli 7 anni, segnalato dall’insegnate di sostegno alla scuola prima “L. Bissolati” Cristina Tarullo, e un altro a Luca Azzali (che non è potuto intervenire alla premiazione), segnalato da Flavia Tozzi, presidente dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Cremona.

Prima della consegna dei premi, Marilena Antonioli Paloschi, ricordando la figura di Lidia Bittanti, sua zia materna, e le finalità del premio intitolato a suo nome, complimentandosi con i premiati, ha espresso l’augurio che siano un esempio per gli altri, così come sono un esempio di bontà anche le segnalazioni pervenute nel corso di tutti gli anni in cui il premio è stato sino ad ora conferito, sottolineando quanto bene si può fare donando il proprio tempo agli altri. Claudio Bodini si è a sua volta soffermato sull’importanza che rivestono le segnalazioni, il messaggio che se ne può trarre è su quanto sanno fare i giovani: donare il proprio tempo a persone che hanno bisogno di aiuto e sostegno è infatti quanto di più importante ci possa essere. Mons. Attilio Cibolini ha ringraziato le persone che hanno inviato le segnalazioni perché in questo modo hanno fatto emergere che in un momento certamente difficile vi sono anche “buone notizie”, e ha esortato i giovani premiati e tutti i loro amici a non fermarsi qui, ma ad aprirsi ad un’intera vita di bontà. Infine, Laura Rossi, portando il saluto del dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale Imerio Chiappa, ha tra l’altro dichiarato che i premiati, con i loro gesti di generosità disinteressata, sono un esempio di bella gioventù. Parola infine a coloro che hanno segnalato i gesti di bontà motivandoli con parole di grande affetto e partecipazione.

Premio di mille euro a Giulia Praticò

Motivazione

Per saper svolgere le mansioni a lei affidate con gentilezza ed allegria riuscendo a donare un momento di serenità e simpatia agli ospiti della Casa Circondariale di Cremona

Socia dell’Associazione Zona Franca - Il Baule - che opera presso la Casa Circondariale di Cremona, si occupa della consegna ai detenuti di capi di abbigliamento di prima necessità con garbo ed allegria, senza mai giudicare le persone che si trova di fronte, ma cercando di rallegrare ogni momento di incontro con la sua innata simpatia e il desiderio di rendersi utile.

Premio di mille euro a Ivan Rancati

Motivazione

Perché svolge attività di volontariato presso la Palazzina “Mainardi” di Cremona Solidale con passione e dedizione facendosi apprezzare dagli ospiti della struttura per la sua simpatia e gentilezza

Ivan Rancati è un ragazzo che usufruisce di alcuni servizi della Cooperativa LAE. Il giovane, con disabilità cognitiva, svolge attività di volontariato per l’associazione Siamo Noi presso la Palazzina “Mainardi” di Cremona Solidale con passione e dedizione facendosi apprezzare dagli ospiti della struttura per la sua simpatia e capacità di animare le attività ricreative organizzate per loro.

Attestato di bontà a Diego Sali

Motivazione

Per aver saputo creare con il compagno di scuola Marineo un rapporto di rispetto ed amicizia in grado di migliorare il reciproco inserimento nel contesto scolastico e nella relazione con i propri compagni ed insegnati

Alunno della scuola primaria “L. Bissolati” di Cremona, Diego è riuscito a creare un rapporto di attenzione e profondo rispetto nei confronti del compagno Marineo assegnato all’insegnate di sostegno Cristina Tarullo. Diego ha dimostrato una innata empatia nei confronti di Marineo fatta di mille attenzioni e profondo rispetto, elemento non scontato per la sua giovanissima età ed anche in contrasto con una sua innata esuberanza.

Attestato di bontà a Luca Azzali

Motivazione

Per le tante attenzioni rivolte alla sua cara mamma ed ai soci dell’Unione Italiana dei Ciechi ed Ipovedenti di Cremona nelle attività sociali da loro organizzate

La madre di Luca è non vedente e il ragazzo l’accudisce con amorevolezza, inoltre, come testimoniato dalla presidente Flavia Tozzi, partecipa in maniera fattiva ed entusiasmo alle attività organizzate dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Cremona.

Dopo le foto di rito, i ringraziamenti e le parole dei premiati, visibilmente emozionati, la cerimonia si è conclusa con l’intervento del sindaco Andrea Virgilio: “Momenti come questo ci ricordano che i giovani, le nuove generazioni, che spesso vediamo e trattiamo come se venissero da un altro pianeta diverso dal nostro, sono il futuro nostro e della nostra comunità. Questa città ha bisogno di braci che accendano e propaghino fuochi, come quello della cura e della solidarietà, e le braci questa mattina le abbiamo sentite rappresentate dalla parrocchia, dagli educatori, dalle famiglie con i nonni e i genitori, dai compagni di scuola, da chi oggi abbiamo voluto premiare per essere stato esempio di bontà. Dalle braci, come dai piccoli gesti, nascono cose importanti che possono arrivare anche a toccare e contaminare i luoghi della cura, contesti come Cremona Solidale o istituti, come la nostra casa circondariale, dietro ai quali si nascondono storie di sofferenze e di fragilità che chiedono di essere ascoltate. Nostro compito è togliere i gesti di cura dai luoghi nascosti e metterli piuttosto sotto i riflettori perché possano diffondersi e moltiplicarsi. Una comunità cresce grazie alla relazione con l’altro, perché è nel dialogo e nell’incontro che anche le nostre fragilità, di cui tutti siamo portatori. possono venire meno”.

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*Lidia Bittanti nasce a Cremona il 17 settembre 1906, la prima di quattro figli. Diventata una giovane donna, Lidia decide di staccarsi dalla famiglia, lascia Cremona e con una amica si sposta nella città di Parma per avviare un’attività commerciale, un negozio di biancheria. Manifesta da subito la sua intraprendenza, sa muoversi con disinvoltura e abilità. Il commercio è la sua vita e con coraggio si divide dall’amica aprendo un negozio tutto suo. Mantiene lo stesso articolo di vendita ma prende contatti con la città di Firenze e avvia una fiorente azienda di confezioni: la IMCERF, acronimo di “Impresa Confezioni e Ricami Fiorentini”. Passano gli anni, il negozio non basta più. Dopo essersi sposata inizia un’attività di vendita dei suoi articoli ad altri negozi e in altre città. Nel 1955 rientra a Cremona. Ancora una volta si rinnova, ha capacità e idee in campo commerciale. Decide per una nuova attività: non vuole più vendere prodotti realizzati da altre aziende ma vendere ciò che lei stessa produce. L’orientamento è per un articolo nuovo in espansione sul mercato: il costume da bagno. Conosceva il mercato e aveva fatto la sua scelta. Alcuni famigliari, a vario titolo, l’aiuteranno ma è lei che porta avanti e sviluppa quella che rimarrà pur sempre una piccola attività imprenditoriale. Sa progredire ma soprattutto rinnovarsi per seguire un mercato in evoluzione. La grande mossa fu andare negli Stati Uniti a rifornirsi di un prodotto nuovo per fare i costumi da bagno, il tessuto LASTEX, che rivoluzionò il mercato. La sua vita fu semplice e misurata; visse fino alla fine con la vicinanza di sua mamma in una casa in via Elio Crotti in Cremona. Al piano terreno il laboratorio e gli uffici. Si interessava di tutto il ciclo della lavorazione dei costumi da bagno. Negli ultimi anni però cedette la gestione del laboratorio e curò totalmente il rapporto commerciale con i suoi clienti. Condusse la sua azienda fino al 1966 quanto una grave malattia la obbligò in poco tempo a lasciare. Fu lucida fino all’ultimo e come suo desiderio ebbe modo di esprimere le sue volontà nel segno dell’altruismo e della solidarietà, valori in cui credeva e che la famiglia rispettò pienamente. Destinò un aiuto economico a diverse presone che sapeva in difficoltà e volle che il suo denaro fosse destinato ai giovani. La famiglia, tenendo conto delle sue volontà, ha istituito questo premio, attraverso un’importante donazione al Comune, per ricordarne la memoria.

 

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