Il Consiglio comunale, con voto unanime, ha individuato il modello del gonfalone e della bandiera del Comune di Cremona con le caratteristiche meglio specificate nell’allegato e ha espresso la volontà dell'ente di richiedere la concessione del Gonfalone e della Bandiera e la variazione dello stemma del Comune di Cremona, dando mandato agli uffici di procedere secondo quanto previsto dagli adempimenti per la concessione indicati dall’Ufficio del Cerimoniale di Stato e per le Onorificenze della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Con decreto del Presidente della Repubblica 18 aprile 1951 veniva concessa alla Città di Cremona la variazione richiesta allo stemma già in precedenza riconosciuto. Non risulta agli atti il formale riconoscimento del gonfalone e della bandiera cittadina, per la quale è stato fra l'altro indetto un concorso di idee indirizzato alla cittadinanza. Risulta necessario individuare gli elementi necessari per inoltrare al Presidente della Repubblica apposita domanda di concessione del Gonfalone e della Bandiera, nonché alla Presidenza del Consiglio dei ministri a cui è preposto il compito di valutare e di istruire le pratiche. È pertanto opportuno dare avvio al procedimento di concessione degli emblemi civici.
Questa la dichiarazione al riguardo del presidente del Consiglio comunale Paolo Carletti: "Con l’istituzione della bandiera città di Cremona ci apprestiamo oggi a scrivere una piccolissima ma preziosa ed indelebile pagina della storia di Cremona. Quello scudo a sei fasce alternate di rosso e argento che ha difeso la nostra comunità per secoli si fa bandiera. Simbolo popolare per eccellenza, la bandiera è tanto vicina a noi da somigliarci: la bandiera si sporca, cade, si taglia, si scolorisce, come noi è esposta alle intemperie, siano esse metereologiche o sociali. Allora piace pensare che quei volti che hanno fatto scudo alla nostra comunità per secoli, possano sventolare libere. E in quei volti rivediamo i nostri avi che, per secoli, hanno donato il loro tempo all’elevazione della comunità cremonese e, in certi casi, hanno dato anche la loro stessa vita, come Attilio Boldori, massacrato dall’odio fascista per essersi fatto scudo a difesa della libertà della comunità cremonese, al quale abbiamo restituito il banco in questa aula consiliare. Ed oggi come ieri le rappresentanze di Cremona sono scudo a difesa della nostra comunità. Il Consiglio comunale di Cremona si fa scudo a difesa della nostra città e delle sue prerogative di libero comune. Oltre alla difesa della nostra comunità, è nostro dovere badare alla ricucitura di quei legami che ci tengono uniti, ed allora quale più bel regalo che quello dei sarti cremonesi, che ci regalano una bandiera che rappresenta proprio la cucitura dei legami che tengono uniti. Ogni venerdì, incontrando i ragazzi delle scuole cremonesi, ci sentiamo anche noi sarti della nostra comunità. Ma in questa giornata tanto particolare, di scudi, di bandiere e di sarti, c’è stata anche la festa della Polizia Locale, i cui componenti, da 164 anni, sono scudo e sarti della nostra comunità".
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