Il Contratto di Fiume della Media Valle del Po quale strumento di connessione, sviluppo e governance è stato al centro del convegno tenutosi venerdì 5 aprile, nella Sala Puerari di Palazzo Affaitati. Un’iniziativa ideata e realizzata non solo per restituire il lavoro di promozione e valorizzazione del territorio compiuto negli ultimi dieci anni dal Comune di Cremona, congiuntamente al Comune di Piacenza e alla Provincia di Lodi, oltre che con tutti i sottoscrittori e i rappresentanti delle realtà coinvolte nel percorso che ha contraddistinto il percorso del Contratto di Fiume della Media Valle del Po, ma anche come momento di divulgazione, confronto e riflessione su questo fondamentale strumento di connessione, sviluppo e governance.
Il convegno, suddiviso in una sessione mattutina di inquadramento istituzionale, ed una più tecnica pomeridiana, è stato introdotto dal vicesindaco di Cremona Andrea Virgilio, da Serena Groppelli, assessora alle Politiche ambientali, Partecipazione e Identità territoriale del Comune di Piacenza, dal consigliere e dal presidente della Provincia di Lodi, Daniele Saltarelli e Fabrizio Santantonio, e Marta Visone, presidente dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Cremona.
Dopo i saluti istituzionali, nella sessione del mattino si è svolta una tavola rotonda che ha visto la partecipazione di Mila Campanini (dirigente Strutture Risorse Idriche Regione), di Patrizio Ercoli (dirigente Area Tutela e Gestione dell’Acqua Regione Emilia Romagna), di Francesca Luppi (funzionaria dell’Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po), di Gaetano La Montagna (dirigente responsabile Area cremonese AIPO), di Mario Clerici (Comitato d’indirizzo dell’Osservatorio Nazionale del Contratto di Fiume Ministero dell’Ambiente), di Cinzia De Simone (direttore del Parco del Mincio), e di Laura Comandulli (direttore del Parco regionale del Serio). Durante la tavola rotonda sono stati ripercorsi i passaggi compiuti in questi dieci anni, con uno sguardo generale sulla normativa, sulle motivazioni e gli elementi fondanti del Contratto di Fiume, grazie al contributo delle Regioni Lombardia e Emilia-Romagna. Di particolare interesse anche il confronto tra differenti esperienze sugli strumenti di governance locale, nonché con un approfondimento degli aspetti di carattere più esperienziale e paesistico alla base delle azioni che caratterizzano il Contratto di Fiume.
La sessione pomeridiana, divisa a sua volta in due tavoli di lavoro, ha messo in luce aspetti di carattere più pratico e tecnico, legati allo sviluppo e all’attuazione delle azioni del Contratto, ad opera dei vari partner di progetto. Un momento proficuo di confronto, moderato dal vicesindaco Andrea Virgilio e da Marina Venturi, dirigente del Settore Area del Comune di Cremona, e che ha visto dapprima gli interventi di Gaetano La Montagna (dirigente responsabile Area Cremonese AIPO) e di Barbara Manfredini, assessora al Turismo del Comune di Cremona, che si è soffermata sull’importanza e la valenza del turismo fluviale. Hanno poi preso la parola il vicesindaco Andrea Virgilio, che si è soffermato sull’esperienza della Media Valle del Po, Roberto Mariani, sindaco di Stagno Lombardo, che, in rappresentanza dei piccoli comuni del Cremonese, ha sottolineato l’importanza del loro inserimento in una pianificazione ampia e di sistema. Ludovica Ramella, per MAB UNESCO PO GRANDE, è intervenuto sui progetti di educazione ambientale. Infine, Lorenzo Baio (Legambiente Lombardia) ha parlato dell’esperienza in generale dei Contratti di Fiume, e lo scrittore Guido Conti ha incentrato il suo intervento sul tema del pluralismo culturale del fiume Po.
Il confronto ha così permesso di affrontare aspetti di carattere maggiormente tecnico, legati allo sviluppo territoriale del Contratto di Fiume della Media Valle del Po, oltre che la presentazione delle novità introdotte dal Piano d’Azione, recentemente approvato, e di interlocuzione con altri soggetti coinvolti, un dialogo che toccato l’importante tema dell’educazione ambientale, nonché temi di più ampio carattere culturale. Il Piano d’Azione è un documento composto da 107 proposte, riconducibili agli ambiti tematici della qualità e sicurezza del Po, tutela e uso sostenibile del territorio fluviale, promozione e valorizzazione turistica, comunicazione e marketing.
“Il Contratto di Fiume della Media Valle del Po è un vero e proprio percorso, iniziato nel 2014 e ancora in divenire, uno strumento di chiara e forte volontà politica, orientato alla valorizzazione del territorio e alla interconnessione di più attori per valorizzare risorse, peculiarità e unicità di ogni singolo luogo, ed al tempo stesso creare una rete in grado di aumentare le potenzialità di azione dei singoli in un ottica di sistema. Il Contratto di Fiume, insieme al suo Piano di Azione, è un modo per rendere concreta la vision di più stakeholder pubblici e privati in un’ottica di collaborazione, cooperando tra loro per rendere le politiche territoriali attuabili e promotrici delle territorialità, ponendo il fiume Po al centro come elemento di connessione”, è il commento del vicesindaco Andrea Virgilio.
“E’ molto importante valorizzare e soprattutto riflettere sui territori e le loro potenzialità, in un’ottica di connessione e consapevolezza delle risorse a disposizione, ed incrementabili all’interno di una rete di attori sempre più coinvolti ed attivi. In questo contesto, importante è il ruolo del turismo, in particolare quello oggi rivolto al Po: crociere fluviali, cicloturismo lungo le sponde, rassegne come ‘Letture sul Po’ o la ‘Festa del Fiume’ a Cremona che si terrà tra il 18 e 19 maggio, sono occasioni di conoscenza e fruizione del territorio uniche nel loro genere, che vedono come elemento di connessione il Po”, aggiunge l’assessora al Turismo Barbara Manfredini .
Promotori e sottoscrittori del Contratto sono i Comuni di Piacenza e Cremona, e la Provincia di Lodi. Il Contratto è inoltre sottoscritto da 43 soggetti: due Regioni (Lombardia ed Emilia-Romagna), 34 Comuni, di cui 15 del Cremonese, 9 del lodigiano e 10 del piacentino (oltre alla città capoluogo, Calendasco, Caorso, Castel San Giovanni, Castelvetro Piacentino, Monticelli d’Ongina, Rottofreno, San Pietro in Cerro, Sarmato, Villanova sull’Arda), Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, AIPO (Agenzia interregionale per il fiume Po), tre Consorzi di Bonifica (Consorzio di Bonifica Dugali Naviglio Adda Serio, Consorzio di Bonifica di Piacenza, Consorzio di Bonifica Navarolo), due Società di gestione dell'acqua (Padania Acque S.p.A., S.A.L. S.r.l. Società Acqua Lodigiana). Un insieme di stakeholder territoriali pubblici e privati, che nel loro complesso creano una rete di soggetti in grado di continuare congiuntamente una collaborazione costante per la promozione del territorio percorso dal Po.
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