Il sindaco Gianluca Galimberti, il vice sindaco Andrea Virgilio e l’assessore con delega al Verde Luca Zanacchi - accompagnati dal responsabile del Servizio Progettazione Verde del Comune Riccardo Zelioli e dall’agronomo del Consorzio Forestale Padano Gabriele Panena - hanno compiuto nel pomeriggio un sopralluogo a I boschi del Villetta per verificare lo stato di attuazione di questo importante progetto. Le nuove aree boschive sono state realizzate all’ingresso della città, di fianco alla via Giuseppina, e in un’area lungo via Ca’ del Ferro.
I boschi del Villetta è un progetto che rientra nelle misure di realizzazione di spazi verdi in ambito urbano o di forestazione periurbana funzionali a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, prevede la forestazione di due aree situate al margine sud-est del comparto di 16.248 mq, la piantumazione di un'area a nord del comparto ospedaliero compresa nel tessuto urbanizzato di 2.520 mq. In particolare, le aree periurbane sono caratterizzate da un impianto a disegno irregolare, per riprodurre il più fedelmente possibile uno spazio boschivo spontaneo, ma comunque usufruibile dai cittadini. Per l’area a nord, già inserita nel tessuto urbano consolidato, è stata attuata la totale copertura con essenze arboree e isolati spazi che potranno successivamente essere dedicati ad attività di socializzazione. In totale sono state messe a dimora 2000 essenze di cui 300 alberi a pronto effetto e 1700 tra piantine e arbusti.
“Con questo importante intervento - dichiarano gli amministratori - rafforziamo le zone alberate di questo comparto e realizziamo nuovi boschi dentro il tessuto urbano, che ha già ha visto prendere vita con il bosco in via Cascina Corte in ricordo dei cittadini cremonesi morti a causa della pandemia da Covid, la riqualificazione di viale Concordia e alcune aree attualmente non fruibili, che in questo modo potranno essere godute dai cittadini, oltre che ad incrementare il patrimonio arboreo attorno all’ospedale in modo da ridurre il fenomeno delle isole di calore urbano e i conseguenti effetti negativi sulla salute nei soggetti fragili, tenuto anche conto dell’elevata percentuale di residenti anziani del quartiere”.
Le specie utilizzate sono esclusivamente arboree ed arbustive autoctone tutte della fascia fitoclimatica interessata, ovvero quella della bassa pianura. Nella scelta delle specie arbustive è stata data preferenza a quelle più appetite dall'avifauna, in grado di assicurare una importante fonte alimentare anche nel periodo invernale. L'utilizzo di diverse specie permette infatti il raggiungimento di vari obiettivi: aumentare la ricchezza floristica e la biodiversità del sistema nel suo complesso; accrescere la copertura di habitat; incrementare l’habitat di collegamento, in particolare per la piccola fauna terrestre; migliorare il paesaggio.
Tutte le specie selezionate sono contemplate nell'elenco del Regolamento attuativo del PIF (Piano di Indirizzo Forestale) vigente. Si tratta di specie che hanno sempre caratterizzato la valle del Po, in aree lontane dal fiume dove la probabilità di inondazione e quindi di sommersione del terreno era molto bassa, anche se, in un contesto non antropizzato, le divagazioni del fiume erano molto ampie e diversificate.
L’obiettivo finale è un querco/carpineto/olmeto con frassino e tiglio. Una formazione mista, che vuole rappresentare un esempio di adattamento e resilienza proprio a fronte del cambiamento climatico in corso. L’inserimento del tiglio rappresenta un elemento di valore estetico/ambientale/ecologico importante. Si tratta infatti di una specie naturalizzata e adattata molto bene in pianura, poco esigente, anche se desidera terreni asciutti e non necessita di sommersioni prolungate: nelle zone individuare trova proprio tali condizioni. E’ inoltre interessante anche come elemento ornamentale, alle porte della città, con i suoi colori e i suoi profumi, ed ecologico in quanto attira le api e offre loro, con gli arbusti presenti nello stesso bosco, un’occasione in più di sopravvivenza in ambito urbano. Per garantire un efficiente innaffiamento nei periodi siccitosi e valutata la situazione consolidatasi negli ultimi anni, si è ritenuto opportuno dotare le giovani piante collocate a dimora di impianto fisso ad ala gocciolante che sarà posizionato nei prossimi giorni.
All’interno dei boschi verranno ricavate aree libere, adibite a radura, inerbite con la semina di specie tipiche del prato polifita. Si tratta di un insieme di specie con fioriture diverse e non sincronizzate che potranno quindi fiorire in periodi diversi attirando insetti pronubi e altri animali della microfauna pionieri. I pionieri sono poi seguiti dai predatori, in questo modo il contesto ecologico diventerà via via più complesso, mentre il bosco crescerà. Le leguminose erbacee forniranno un ulteriore contributo, attraverso la fissazione dell’azoto atmosferico, ciò garantirà ulteriore spunto al bosco nascente.
L'Amministrazione comunale, nel settembre 2021, ha presentato istanza al Ministero della Transizione Ecologica per essere ammessa ai finanziamenti previsti nell'ambito del “Programma sperimentale di interventi per l'adattamento ai cambiamenti climatici in ambito urbano”. Le attribuzioni delle quote di finanziamento riservate ai comuni delle città metropolitane e ai comuni con popolazione superiore a 60.000 abitanti, sono state decise a priori dal Ministero, attraverso alcuni parametri: superficie territoriale e abitanti, pertanto al Comune di Cremona sono stati attribuiti euro 339.222,00 (di cui 239.220,00 relativo all'intervento I boschi del Villetta ed euro 100.000,00 relativo all'intervento La sosta in verde.
La proposta progettuale, predisposta del Servizio Progettazione Verde, ha preso in esame l'ambito urbano di un quartiere della città situato ai margini est del territorio comunale, delimitato da alcune importanti vie di comunicazione e in parte anche dal ring urbano, che si estende su una superficie di 2,8 Kmq e dove risiedono 5.300 abitanti (pari a circa l'8% della popolazione comunale). La partecipazione al bando ha comportato una considerevole raccolta dati che ha visto il coinvolgimento e la collaborazione di ARPA Lombardia, ASST Cremona, Linea Reti, Padania Acque S.p.A. e del Settore Politiche Sociali del Comune.
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