Dare continuità alle esperienze positive già in essere passando dalla fase sperimentale ad una messa a sistema che può essere garantita con la predisposizione di una rete integrata di interlocutori territoriali che, in modo continuativo, accoglie e si fa carico dei bisogni di bambini, ragazzi e giovani con disabilità e delle loro famiglie con un’attenzione particolare alle persone con diagnosi di autismo. Questo, in estrema sintesi, l’obiettivo del progetto “AUT In Cremona”, che vede capofila il Comune di Cremona, approvato da Regione Lombardia (Fondo per l’Inclusione delle persone con disabilità) dalla quale ha ottenuto un finanziamento di € 400.000,00 ai quali si aggiunge un cofinanziamento di partenariato di € 99.627,21, di cui € 67.227,21 a carico del Comune di Cremona. Complessivamente sono stati 59 i progetti ammessi, di cui 55 finanziati, compreso quello del territorio di Cremona che si è posizionato al decimo posto in graduatoria.
Un risultato importante come sottolineato nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto, tenutasi nella Sala Riunioni del Settore Politiche Sociali del Comune, presenti i rappresentanti delle varie realtà pubbliche e private coinvolte e la dirigente del Settore Politiche Sociali del Comune Eugenia Grossi, l’assessora alle Politiche Sociali e della Fragilità Rosita Viola: “L’obiettivo ambizioso che si pone il progetto è quello, nei prossimi due anni, di poter innanzitutto sensibilizzare il territorio favorendo una cultura dell’inclusione che nasca da una maggior comprensione della disabilità, delle sue caratteristiche e dei suoi bisogni attraverso la realizzazione di una filiera di servizi e di iniziative formali e informali che favoriscano la partecipazione delle persone con disabilità e di conseguenza il benessere loro e delle loro famiglie”.
Elisa Bernasconi, a nome dello staff del Servizio Disabili del Comune di Cremona, ha illustrato quali sono i punti cardini del Progetto AUT In Cremona e i suoi prossimi sviluppi come più avanti riportato nel dettaglio. Ha portato quindi la testimonianza del mondo della scuola Paola Bellini, dirigente dell’Istituto Comprensivo di Vescovato: “Questo progetto getta le basi per creare nei fatti una comunità educante che vuole realizzare percorsi di vita cuciti su misura in base a bisogni non dettati dalla disabilità, ma dall’essere persone. E’ un progetto che permette di mettere in campo le competenze di vari attori e settori per creare spazi di apprendimento e di vita che siano emotivi, supportivi, informali, dunque motivanti. Si tratta di un progetto che tiene conto non solo del territorio del Comune di Cremona, ma intende aprirsi alle periferie, per toglierle della solitudine istituzionale che, a volte, si percepisce e le rimette al centro di un dialogo e di un confronto che sono ineludibili”. Infine, Graziano Pirrotta, direttore dell’Azienda Sociale del Cremonese, ha assicurato la piena collaborazione grazie ai consolidati rapporti con i Comuni del Distretto.
“AUT In Cremona” è un progetto biennale (2023-2025) che si svilupperà nell'Ambito cremonese in partenariato con l'Azienda Sociale Cremonese, istituti scolastici di differente ordine e grado, enti del terzo settore quali cooperative e associazioni di famiglie oltre ad ed interlocutori altamente specializzati: Accendi Il Buio ODV, Cooperativa Sociale Sentiero, Cosper Scs Impresa Sociale, Fondazione Istituto Ospedaliero di Sospiro, IFP IAL Lombardia – Sede di Cremona, IIS Antonio Stradivari, Istituto Comprensivo Cremona 1, Istituto Comprensivo Cremona 4, Istituto Comprensivo Cremona 5, Istituto Comprensivo di Casalbuttano, Istituto Comprensivo di Vescovato, Scs Cittanova, Scs Gruppo Gamma, Società Dolce Cooperativa Sociale, UISP (Unione Italiana Sport Per Tutti) – Sede di Cremona.
Il territorio cremonese si contraddistingue per la presenza sia di reti formalizzate che informali ben consolidate in supporto alle persone con disabilità. Per quanto riguarda i minori vi sono sia servizi e progetti istituzionali come il Servizio di Assistenza all’Autonomia Personale in ambito scolastico, che i centri estivi con supporto educativo per bambini e ragazzi con disabilità progettati dal Comune di Cremona e dai Comuni dell’Ambito realizzati dagli enti del terzo settore. Da un’analisi dei dati relativa soprattutto a questa fascia emerge un quadro particolarmente significativo: sono 460 gli alunni con disabilità che usufruiscono del Servizio di Assistenza all’Autonomia Personale in ambito scolastico nei 48 comuni dell’ambito (227 in Cremona e 233 nel restante territorio), di questi circa il 40% presenta una diagnosi di disturbo dello spettro autistico, disabilità che si colloca al primo posto per incidenza superando di gran lunga quella di disabilità intellettiva (circa 20%). Più in generale da banca dati di ATS relativamente all’anno 2021 le persone con diagnosi di autismo residenti nell’Ambito Cremonese risultano complessivamente 355 di cui 217 al di sotto dei 21 anni, un dato particolarmente significativo se paragonato a quelli dell’Ambito Cremasco, che riporta complessivamente 275 persone con questa diagnosi, o dell’ambito di Casalmaggiore dove ne risultano 31. Il dato del distretto cremonese è nettamente superiore anche se paragonato con quello degli altri distretti facente parte della medesima ATS Val Padana.
Questi dati significativi hanno sollecitato un ripensamento dei servizi e dei progetti del territorio rivolti alle persone con disabilità che tenga conto dei bisogno di sostegno di bambini e giovani con disturbo dello spettro autistico e delle loro famiglie. E’ fondamentale quindi predisporre una filiera di servizi che, in sinergia con il territorio, si faccia carico della persona con autismo – e della sua famiglia – nella sua totalità e soprattutto garantendo una continuità nelle fasi di transizione più delicate come il passaggio dall’infanzia all’età adulta così come anche sottolineato nel Piano Operativo Regionale Autismo. In particolare la cura della fase della transizione dall’infanzia all’età adulta è stata attenzionata nel Piano di Zona relativo al triennio 21-23 dell’ambito cremonese che ne ha fatto un obiettivo strategico della macro area di policy della disabilità. In questa cornice sono stati avviati una serie di progetti sperimentali ed innovativi destinati a circa 20 adolescenti con disabilità quali il “Progetto Weekend” e i laboratori pomeridiani “Pomeriggi Insieme”, quest’ultimo in parte sostenuto con il bando Estate Insieme 2022 di Regione Lombardia. Tali percorsi hanno visto il lavoro in sinergia del Comune di Cremona come capofila d’ambito, dell’Azienda Sociale Cremonese e dell’RTI delle cooperative già attive sul SAAP (ed operanti attraverso l’affidamento del servizio di “Presa in carico del minore e del giovane adulto con disabilità” previsto per il biennio 2021-2023) che, con il contributo di partner quali il Liceo Vida gestito dalla cooperativa Cittanova e l’associazione sportiva dilettantistica canottieri DLF (Dopo Lavoro Ferroviario), hanno creato nuove opportunità aggregative, ricreative e di tempo libero inclusive per adolescenti.
Dall’analisi del contesto è emerso pertanto il bisogno di ampliare l’accesso ad una serie di positivi ed innovativi progetti sperimentali già attuati e destinati ad adolescenti con disabilità. Nello specifico, maggior richiesta di coinvolgimento arriva proprio dalle famiglie di ragazzi con diagnosi di autismo che, anche in virtù delle caratteristiche peculiari della sindrome, sono quelli che maggiormente faticano ad integrarsi ed inserirsi sul territorio e più esposti al rischio di ritiro sociale ed alla conseguente riduzione di esperienze educative, opportunità di crescita e di sviluppo di empowerment personale.
Per questi motivi il bisogno prioritario è ampliare la gamma di occasioni formali ed informali che possano favorire l’inclusione sociale delle persone con diagnosi di autismo e non solo, aperte cioè a tutta la cittadinanza su base di partecipazione egualitaria e che possano porsi come modello su cui costruire una comunità che accoglie e si fa carico delle situazioni più fragili superando la dicotomia servizio strutturato, realtà territoriale purtroppo ancora presente per quanto riguarda le persone con disabilità. Il progetto porta così avanti una politica di welfare di sviluppo territoriale che superi la logica poco generativa del progetto sul singolo in favore di uno sguardo duplice, attento alle caratteristiche di ciascuna persona e contemporaneamente aperto ad una dimensione territoriale indispensabile. Tale duplice sguardo è alimentato e sostenuto dalla rete di supporto dei partner aderenti che condividono questa visione.
Gli obiettivi specifici ed operativi delle attività proposte possono quindi essere così riassunti:
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favorire l’ampliamento di attività e progetti inclusivi per persone con autismo e disabilità per la prima e seconda infanzia oltre che per l’adolescenza e l’età adulta che favoriscano la continuità nella partecipazione e superino la frammentazione attualmente ancora presente sul territorio;
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ampliare la gamma di occasioni ed attività ricreative e di tempo libero inclusive tra cui le persone con autismo e disabilità possono scegliere favorendo l’autodeterminazione, la scoperta e l’esercizio delle proprie inclinazioni e passioni personali;
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favorire il consolidamento di una rete di interlocutori sia formali che informali che, a vario titolo, si occupano di persone con disabilità al fine di valutare e rispondere al meglio ai bisogni di sostegno di ciascuna persona;
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favorire la diffusione di un welfare generativo in grado di superare la mera logica di erogazione del servizio istituzionale in favore di un maggior empowerment comunitario e di una cittadinanza attiva ed attenta alle persone con disabilità.
Del raggiungimento di questi obiettivi si occuperà un Gruppo di Progetto formato dai rappresentati dei partner aderenti oltre ad eventuali altri stakeholder che si confronterà all’interno di tavoli periodici programmati almeno per tutta la durata delle progettualità. Tale Gruppo di Progetto opererà in connessione ed in approfondimento al tavolo di lavoro già costituito sul tema della disabilità ed operativo relativamente al Piano di Zona 2021-23, luogo di co-programmazione in cui è stato preliminarmente condiviso il progetto complessivo. Al Gruppo di Progetto spetta il compito di valutare il bisogno a livello territoriale, condividere la progettazione, il monitoraggio e la verifica delle attività e dei percorsi proposti.
Per quanto riguarda le modalità di realizzazione, ecco quanto è previsto:
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una fase di formazione per quanto riguarda le caratteristiche legate al funzionamento delle persone con diagnosi di autismo ed alle strategie operative per favorire partecipazione ed inclusione rivolta agli operatori coinvolti ed ai referenti delle realtà e dei contesti che accoglieranno le attività e le persone con disabilità. La formazione sarà a cura di personale con esperienza messo a disposizione da Fondazione Sospiro.
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predisposizione di attività inclusive per il periodo estivo “E-state con noi” in continuità con il progetto personalizzato di ciascun bambino o giovane con diagnosi di autismo o altro tipo di disabilità all’interno dell’organizzazione dei grest e dei centri estivi del territorio;
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realizzazione di attività in ambito extrascolastico di tipo inclusivo e di natura ricreativa, sportiva o di tempo libero quali “Tempo Insieme”, progetto “Week-end, we can!”, progetto “Inclusi-on” e altre proposte ricreative inclusive promosse dalla comunità;
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la realizzazione di attività in ambito scolastico in continuità con il PEI (Piano Educativo Individualizzato) degli alunni coinvolti secondo il modello già sperimentato sul territorio “A scuola e… altrove” ed altre proposte laboratoriali scolastiche di tipo inclusivo;
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la realizzazione di progetti a sostegno della transizione tra scuole di ordine e grado differenti e tra la scuola e il mondo degli adulti che prevedano percorsi individualizzati di avvicinamento, sperimentazione e attivazione in differenti contesti “A scuola e… nel mondo”;
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sostegno alla genitorialità ed alla famiglia sia rispetto a bisogni di tipo conciliativo che educativi, di orientamento e di accompagnamento nelle fasi della transizione alla scoperta delle occasioni che il territorio ha da offrire alle persone con disabilità anche attraverso strumenti e momenti divulgativi ed informativi. A tal proposito si cita il progetto in divenire “La bussola del servizi: vademecum per famiglie che vivono la disabilità” promosso da Accendi il Buio ODV e che vede il patrocinio del Comune di Cremona;
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ampliamento delle occasioni di tempo libero e di aggregazione di tipo inclusivo offerte dal Terzo Settore in collaborazione con associazioni di famiglie di persone con autismo e disabilità quali “Accendiamo l’inclusione – destinazione territorio”, “Accendiamo l’inclusione – estate” e “Passi da gigante – tempo libero”;
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la promozione delle iniziative attraverso azioni di sensibilizzazione ed informazione rivolte al territorio (eventi di presentazione, convegni e momenti di divulgazione) e finalizzate al coinvolgimento della comunità ed al rafforzamento delle reti formali ed informali.
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