Letture sul Po: gli appuntamenti conclusivi della rassegna

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Giorgio Carletti, Fulvio Fiorini e Mario Rota ed altri pittori daranno prova del loro talento venerdì 23 settembre, alle ore 17,30, nel piccolo anfiteatro accanto al Lungo Po Europa, a Cremona, realizzando en plein air opere ad acquerello ispirate al Grande Fiume: presenti e passanti potranno così ammirare il tutto in diretta. E’ questo uno degli appuntamenti che segna la conclusione della rassegna Letture sul Po, iniziativa giunta alla terza edizione e nata dalla collaborazione tra il Comune di Cremona ed i Comuni del PLIS (Parco Locale di Interesse Sovracomunale) del Po e del Morbasco.

Nel suggestivo scenario dell’anfiteatro non vi saranno solo gli artisti coinvolti grazie alla fattiva collaborazione dell’A.D.A.F.A. (Amici Dell' Arte - Famiglia Artistica) e del suo presidente, Fulvio Stumpo, ma ci sarà spazio anche per la musica e la recitazione.

Alle 18 è infatti in programma la performance di Massimiliano Pegorini dal titolo Echi del fiume – Il sogno di Cesare Zavattini, un viaggio lungo il corso del Po, dalla nascita fino alla foce. Si tratta di uno spettacolo che trasporterà gli spettatori, attraverso un sogno, nei ricordi di un viaggio che lo stesso Zavattini ha egregiamente descritto in Viaggetto sul Po. Accompagnato alla viola da Angela Alessi, Massimiliano Pegorini, seguendo idealmente gli spostamenti di uno dei più importanti sceneggiatori del neorealismo, toccherà luoghi che permetteranno di incontrare altri autori: Italo Calvino, Gianni Brera, Pier Paolo Pasolini, Giovanni Guareschi e Riccardo Bacchelli. Infine, l’attore Giacinto Zanetti che darà prova del suo estro recitativo.

Un modo diverso, ma coinvolgente, per raccontare e descrivere con immagini, musica e parole, il fiume, i paesi e le città che attraversa, per riscoprire il gusto di ammirare senza affanni e con semplicità lo scorcio di un paesaggio e la natura nel suo mutare da una sponda all’altra, dalla montagna sino al mare.

Altro appuntamento della giornata conclusiva di Letture sul Po è la proiezione del documentario del regista Andrea Segre, intitolato Po - già in programmazione nei mesi scorsi, ma poi annullato a causa del maltempo - e che avverrà alle ore 21,30, all’Arena Giardino (parco Ugo Tognazzi). La pellicola racconta a tratti drammatici, ma soprattutto in modo coinvolgente, l'inondazione avvenuta nel Polesine nel 1951, quando gli argini erano le uniche barriere verso case e campi alle frequenti inondazioni del Po. Il documentario nasce dal riuscito tentativo di unire i filmati dell’epoca conservati all’Archivio Luce e le interviste fatte ai bambini polesani oggi ottantenni.

Ciò che colpisce in questa opera è proprio quanto sia ancora vivo nella memoria e nel racconto dei protagonisti quanto avvenne il 14 novembre 1951, quando cedette l’argine sinistro del Po, a poche centinaia di metri dal ponte della ferrovia Padova-Bologna, e di come quella alluvione rappresenti un’esperienza incancellabile. Ascoltando i ricordi degli allora bambini polesani e guardando le immagini di archivio si rivive in modo estremamente realistico la tragedia verificatasi 71 anni fa.

Infine, alle ore 21,00, questa volta all’Auditorium “Fabrizio de Andrè” di Castelverde, presentazione del cortometraggio Cremona, Po… La mia Fantasia, pensato e realizzato da alcuni artisti cremonesi emergenti che hanno tratto spunto da Operetta marina di Pier Paolo Pasolini nel centenario della morte. Il filmato, realizzato dal Comune di Castelverde in collaborazione con il PLIS del Po e del Morbasco - di cui vi è stata un’anticipazione nei giorni scorsi a Cremona nella Sala Eventi di SpazioComune - è una produzione di Giulia Scolari, Davide Capuozzo, Francesco Domaneschi (curatore delle riprese e del montaggio), Nicola Tinelli (consulente ambientale) e Massimiliano Pegorini (voce narrante).

Gli appuntamenti del 23 settembre offrono diversi spunti di riflessione sul Po e su come il principale fiume italiano sia stato in grado di lasciare la sua impronta da un punto di vista storico, culturale, sociale e paesaggistico su un territorio vastissimo di cui il Parco del Po e del Morbasco è parte integrante: uno degli obiettivi che la rassegna, giunta a conclusione, ha inteso cogliere.

 

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