Appuntamento da non perdere quello che propone questo fine settimana, a Cremona, la rassegna Letture sul Po, iniziativa giunta alla terza edizione, nata dalla collaborazione tra il Comune di Cremona ed i Comuni del PLIS (Parco Locale di Interesse Sovracomunale) del Po e del Morbasco, e che si avvia alle battute finali.
Sabato 17 settembre, alle ore 9,00, nella Sala Eventi di SpazioComune (piazza Stradivari, 7), si terrà la presentazione del cortometraggio Cremona, Po… La mia Fantasia, pensato e realizzato da alcuni artisti cremonesi emergenti che hanno tratto spunto da Operetta Marina di Pier Paolo Pasolini nel centenario della morte (l’ingresso è libero sino ad esaurimento posti).
Il filmato, realizzato dal Comune di Castelverde in collaborazione con il PLIS del Po e del Morbasco, è una produzione di Giulia Scolari, Davide Capuozzo, Francesco Domaneschi (curatore delle riprese e del montaggio), Nicola Tinelli (consulente ambientale) e Massimiliano Pegorini (voce narrante). Introdurranno la presentazione Graziella Locci, Sindaca di Castelverde, e Fabio Amadini, Assessore alla Cultura del Comune di Castelverde.
Cremona, Po… La mia Fantasia è un interessante cortometraggio realizzato con suoni e riprese, alcune fatte utilizzando anche droni, per le vie di Cremona e lungo il Grande Fiume. Attraverso un linguaggio iconico e immagini suggestive sarà così possibile conoscere alcuni dei tratti più belli delle sponde del fiume e delle zone circostanti, nonché ripercorre alcune delle vie di Cremona e dei luoghi cari vicini al Po visitati da Pier Paolo Pasolini.
I paesaggi, le passeggiate al tramonto, la suggestione dell'incedere perpetuo del fiume prendono vita in un cortometraggio capace di trasporre in immagini, caratterizzate da particolari sfumature artistiche, quanto Pasolini ha scritto e qui di seguito in parte riportato: “Davanti alla corrente del Po, niente avrebbe potuto spostarmi fuori dal campo della mia uniforme fantasia. Il solo vederlo; riaccendeva, come in un vastissimo solco, già da tempo profondamente scavato in me, l’immagine di un mare; ma, poiché il mare non lo avevo mai visto se non nei versi e le figure dell’Odissea, o nelle brucianti inquadrature della Tragedia del Bounty e dei Capitani coraggiosi, dal Po prendeva la vertigine, la torbidità, moltiplicandole migliaia di volte ma fissandole in uno splendore salato, abbacinante, fossile; si presentava, quell’immagine, non appena ci fossimo avvicinati al pelo dell’acqua, a sporgerci nel vuoto, mescolando l’odore che la corrente sommuoveva dalla superficie dell’ acqua, odore freddo, vegetale, con quello, tutto mentale, dei grandi golfi, delle spiagge dei tropici”.
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