Il Comune di Cremona darà avvio all’azione civile nei confronti dei responsabili per ottenere la condanna al risarcimento di tutti i danni, patrimoniali e non patrimoniali, subiti a causa del disastro ambientale cagionato dalla Raffineria Tamoil e accertato con la sentenza penale del Tribunale di Cremona del giudice Guido Salvini del 2014, nonché confermato dalla Corte d’assise d’appello di Brescia e dalla Suprema Corte di Cassazione. A breve sarà notificato l’atto di citazione e successivamente iscritta a ruolo la causa presso il Tribunale di Cremona. L'entità del danno che si richiederà è di gran lunga superiore alla cifra riconosciuta. La prima udienza della causa è prevista prima della fine dell’anno in corso.
Questo quanto dichiarato dall’avvocato Alessio Romanelli, legale incaricato di curare gli interessi dell’Amministrazione comunale per la causa che sta per essere avviata, durante il punto sull’aggiornamento delle azioni intraprese dal Comune di Cremona per quanto riguarda l’area Tamoil avvenuto oggi nella Sala della Consulta di Palazzo Comunale. Erano presenti il Sindaco Gianluca Galimberti, l’Assessora all’Ambiente Simona Pasquali, Gabriella Di Girolamo, Segretario Generale del Comune, e Cinzia Vuoto, responsabile del Servizio Ambiente ed Ecologia del Comune.
E’ intervenuto anche Enrico Cistriani, responsabile del Servizio Avvocatura del Comune, comunicando che il 29 giugno scorso è stata inviata apposita nota al Ministero della Transizione Ecologica per sollecitare l'avvio di un'azione civile finalizzata al risarcimento del danno ambientale per l'ottenimento del quale il solo titolato è appunto il Ministero. Quanto al Comune, è in fase di avvio l'azione civile mirata al riconoscimento del danno non ambientale in misura adeguata rispetto a quanto già riconosciuto a titolo di provvisionale.
Cinzia Vuoto, responsabile del Servizio Ambiente ed Ecologia, ha ricordato che la Conferenza di servizi, convocata il 17 giugno scorso, ha esaminato le proposte di intervento presentate dalla Società Tamoil come attività di messa in sicurezza ai sensi dell'art 242 del Dlgs. 152/06, attività richieste dagli Enti dopo il sopralluogo congiunto del 25 febbraio effettuato presso la Società Bissolati: in quell’occasione era stata evidenziata la presenza di prodotto surnatante nei piezometri PZ3, PZ4 e PZ2, realizzati in autonomia dalla Bissolati.
Gli Enti, anche in considerazione delle attività condotte sul sito secondo il Piano di monitoraggio già approvato, hanno ritenuto opportuno considerare in maniera più articolata l'insieme di tutti gli interventi proposti da Tamoil, comprensivi anche dei piezometri posizionati dalla Società Bissolati, che nel complesso tenesse conto delle ultime valutazioni, emerse anche in sede di sopralluogo.
Conclusi i lavori, è stato chiesto a Tamoil di presentare un progetto dettagliato degli interventi illustrati in sede di conferenza che restituisse una mappa aggiornata sulla presenza di surnatante in area Bissolati ed individuasse i fenomeni che regolano la presenza e la movimentazione dei contaminanti nel sottosuolo, in particolare nelle zone in cui sono ancora presenti concentrazioni rilevanti di prodotto. Il progetto dovrà prevedere un ampliamento dell'area di indagine proposta sa Tamoil in modo da definire la reale estensione del surnatante. Tali indagini si configurano come intervento di caratterizzazione integrativo dell'area. Terminate le indagini, alla luce dei valori di soggiacenza della falda misurati negli ultimi periodi, Tamoil dovrà quindi valutare l'adeguatezza dei sistemi di recupero e ripristino attualmente in funzione sulle aree esterne al deposito.
Qui di seguito la dichiarazione del Sindaco Gianluca Galimberti:
Che cosa presentiamo oggi? Fondamentalmente ulteriori passi di impegno del Comune di Cremona e di attenzione estrema nella partita Tamoil e aree Tamoil passi che sono coerenti con il cammino fin qui realizzato. Ricordo che dopo la costituzione di parte civile nell’appello del processo penale, iniziativa che l’amministrazione Galimberti decise di intraprendere nella scorsa legislatura, si conclude il procedimento penale con l’attribuzione al Comune di Cremona di un milione di euro. Sempre questa Amministrazione ha deciso quindi di affrontare la causa civile contro Tamoil e siamo stati i primi tra gli attori in gioco.
Ecco le due notizie.
—> Dopo un lungo e certosino lavoro di questi anni, svolto in sinergia dai tecnici del Comune con il nostro avvocato Romanelli, ora notifichiamo l’atto di citazione presso il Tribunale di Cremona, mirata al riconoscimento del danno non ambientale in misura adeguata rispetto a quanto già riconosciuto a titolo di provvisionale. La cifra richiesta sarà superiore al milione.
—> Collegato a questo passaggio ho quindi inviato al Ministero della Transizione Ecologica (Dipartimento Sviluppo Sostenibile) una lettera per sollecitare l’avvio di una azione civile finalizzata al risarcimento del danno ambientale, per l’ottenimento del quale è titolare solo il Ministero.
Che cosa dicono queste scelte: che questo Comune e questa amministrazione ci sono sempre stati e hanno sempre curato gli interessi della collettività nelle sedi opportune.
Ma l’attività di attenzione non si ferma qui. E’ sempre stata costante in questi anni (controllo dei dati da parte dei tecnici, decommisioning delle torri e delle cisterne non più usate, rafforzamento della barriera ... ). Fondamentalmente si è estrinsecata in un ascolto di due protagonisti di questa vicenda.
Il primo ascolto è l’ascolto dei cittadini.
Facciamo un ultimo esempio recente: dal tribunale, dopo l’azione di Bissolati, arriva la CTU agli inizi 2022. Il Comune chiede di averla e la ottiene da Tamoil a fine gennaio 2022. La prima cosa che siamo andati a vedere è se la CTU confermava quando i tecnici avevano sostenuto: non c’è pericolo per la salute pubblica dei frequentatori ed è confermato che non c’è pericolo. Basta quindi? Assolutamente no. Subito il Comune, proprio per ascoltare e approfondire quanto emerso, convoca la conferenza dei servizi. Che cosa emerge da questo percorso? I tecnici affermano che non ci sono nuovi elementi per definire perdite della barriera, ma, ancora una volta, basta questo? No. E proprio in accordo con i tecnici, si decide una cosa importante che Tamoil dovrà fare: una nuova caratterizzazione di tutta l’area esterna. Per capire meglio estensione del surnatante e capire meglio i fenomeni che regolano presenza e movimentazione del surnatante stesso. Faremo e vedremo che cosa emergerà ulteriormente e implementeremo eventuali azioni relative a quanto emergerà.
L’altro ascolto è l’ascolto dei tecnici.
Ripeto che ARPA dice, ancora nelle ultime conferenze dei servizi, che non ci sono motivi per mettere in dubbio la tenuta della barriera. Ma nonostante questo poi i tecnici suggeriscono un’azione importante, come già detto, ovvero la caratterizzazione. I tecnici vanno ascoltati? E che cosa compete all’amministratore (al politico)? Qualcuno in questa sala vorrebbe che i politici si sostituissero ai tecnici? Sarebbe gravissimo. E allora che cosa fanno gli amministratori? Chiedono non solo rigore, ma quasi un rigore aggiuntivo. Devo dire che i tecnici sono in sintonia con questa richiesta. Ed è sempre stato così e sarà ancora e sempre così. Non ci sostituiamo su temi così delicati e complessi. Ma accompagniamo e chiediamo rigore. Ripeto ancora una volta che la caratterizzazione dell’area è solo un ultimo esempio. E da questa vedremo che cosa emergerà.
Il Comune non è a favore di uno o di un altro. Solo a favore dei cittadini, della salute pubblica, dell’ambiente e della verità dei dati e degli elementi scientifici. Le tre scelte presentate oggi lo testimoniano.
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