Presentazione:
IL MURO è uno spettacolo che ingloba nella forma del live set multimediale – dj/vj performance – gli elementi di un canto epico sprovvisto di eroi: un rapsodo contemporaneo – che in luogo della lira maneggia controller midi per innescare loop audio e video prodotti dal computer – recita, entro una canzone techno lunga 50 minuti, l'intima odissea di un barbiere catanese dei bassifondi di San Berillo, vittima di uno scambio d’identità.
Il giorno della visita di Mussolini a Catania nell’agosto del 1937, le milizie littorie lo scambiano per un altro uomo – un antifascista locale – lo manganellano brutalmente, lo costringono a ingurgitare un quarto di litro di olio di ricino e lo rilasciano. Tumefatto per le percosse il barbiere cerca di tornare a casa al più presto per vuotare l'intestino.
Ma, per impedire allo sguardo del duce lo spettacolo della miseria che offrivano i quartieri poveri della città, gli zelanti amministratori avevano innalzato delle palizzate che impedivano l'accesso e l'uscita degli abitanti meno abbienti.
Il barbiere non trova un buco lungo le barricate che gli possa consentire di rientrare nel suo quartiere; di conseguenza è costretto a intraprendere un viaggio doloroso nella zona bene della città alla ricerca di un bagno.
Finisce davanti al caffè Lorenti, il ritrovo esclusivo della borghesia egemone, che lo respinge schifandolo per non avere saputo trattenere dentro di sé la propria umiliazione.
Il resto del suo viaggio prosegue fuori le mura, tra gli scogli lavici e il mare, in direzione di un'alba purificatrice.
Finalità e scelte didattiche:
Una performance teatrale – che è al contempo un viaggio nel dolore e nell’emarginazione – che supera confini e definizioni, per diventare racconto di grande impatto, che cala lo spettatore nella vicenda che vive il protagonista, facendogli sentire, vedere, quasi provare i sentimenti che animano il personaggio. L'attore Salvatore Zinna, già apprezzato interprete di Doppio Legame la scorsa stagione, sfida le possibilità della tecnica per dominarla e ricondurla a una visione umana, lungo il tracciato di un apologo civile sulla diseguaglianza sociale, sull'uso propagandistico della comunicazione di massa quale precondizione per la formazione del consenso diffuso che accompagna sovente l'avvento dei regimi autoritari. Un oratorio techno che sussume un potente monito: “Un duce arriva sempre, quando meno ce lo si aspetta”.
Destinatari:
- Scuola secondaria di II grado
Sedi:
Tempi e modalità di realizzazione del progetto:
Costi:
Modalità e termini per l’iscrizione:
Propone il progetto:
Area tematica |
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Anno Scolastico |
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