Cremona è tra i primi Comuni che beneficeranno dei finanziamenti europei per rafforzare la misura del Sostegno all'inclusione attiva (SIA). Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha ufficializzato in questi giorni la lista degli 80 Comuni, di cui solo tre lombardi, tra i quali appunto la nostra città, che potranno usufruire delle risorse del Piano Operativo Nazionale per l'Inclusione, finalizzate a potenziare le misure di contrasto alla povertà. A breve un decreto amplierà la platea dei beneficiari del sostegno all'inclusione attiva, misura presente e rilevante sul nostro territorio e, in prospettiva, ancora più incisiva, grazie ai fondi aggiuntivi stanziati nella legge di stabilità per il 2017.
Al progetto presentato da Cremona quale ente capofila per il territorio cremonese è stato assegnato un contributo di 278.500, 00 euro che sarà impiegato per rafforzare la capacità dei servizi sociali di accompagnare le famiglie beneficiarie di sostegni al contrasto della povertà inserite nei piani SIA (Sostegno all'inclusione attiva). Il progetto permetterà inoltre di rafforzare collaborazioni con gli altri servizi della rete di welfare e con soggetti privati, in particolare no profit, attivi nel contrasto alla povertà. Una modalità di lavoro, questa, già sperimentata all'interno del Progetto FareLegami, coerente con le linee di indirizzo della Giunta Galimberti, ed orientata non a distribuire sussidi, ma a valorizzare la capacità e la potenzialità delle persone superando la logica dei trasferimenti assistenziali.
“Il contributo assegnato – commenta al riguardo l'assessore al Welfare di Comunità Mauro Platè – rappresenta un'importante occasione per i servizi sociali di Cremona che hanno recentemente consolidato il loro assetto territoriale, valorizzando le modalità di integrazione con le risorse del tessuto sociale. E' proprio in questa direzione che il Sostegno all'inclusione attiva (SIA) sollecita i servizi ad accrescere la loro professionalità. La sfida che ci troviamo ad affrontare è riuscire a mettere a punto una progettazione integrata che ponga al centro le persone più fragili e la complessità dei bisogni che esprimono. L'obiettivo ambizioso ma di grande rilevanza sociale che ci si pone di raggiungere con tali misure è la piena inclusione nella comunità di coloro che oggi si trovano ai margini”.
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