Il viaggio musicale intorno al mondo con il violinista Daniele Richiedei torna sabato 3 settembre, alle ore 18, quando il giovane e talentuoso musicista bresciano si esibirà dal balcone della casa nuziale di Antonio Stradivari di corso Garibaldi nell'ambito della seconda parte della rassegna “Sguardo Con Corde”, realizzata in collaborazione con Terre del Garda, inserita nel ricco programma di Rigenerazione Urbana 2016. Daniele Richiedei ha debuttato in questa particolare location sabato 20 agosto. Anche per il secondo appuntamento il filo conduttore della sua performance sarà la musica che attinge a pagine note e meno note del repertorio etnico e folk che spazia dall'Europa del Nord a quella Balcanica, per arrivare poi all'America e in particolare al Brasile, caratterizzata anche da brani originali composti dallo stesso artista. Il terzo ed ultimo appuntamento con Daniele Richiedei si terrà sabato 1° ottobre, sempre alle 18.
Nell'ambito di Rigenerazione Urbana, domani, venerdì 2 settembre, alle 21, nel cortile del Museo Civico “Ala Ponzone”, in via Ugolani Dati, va in scena in scena lo spettacolo “Quel Caino di mio fratello”. Si tratta di una pièce nata su stimolo della Federazione Oratori Cremonesi in collaborazione con la “Compagnia dei piccoli”, così da permettere ad un pubblico di giovani e adulti di riflette sul tema del Giubileo della Misericordia. Lo spettacolo, della durata di circa un’ora, rilegge la vicenda di Caino. La pagina di Genesi rimane sullo sfondo, la violenza verso il fratello Abele è già avvenuta. Lo spettacolo propone così la fase in in cui l’odio e il rancore lasciano spazio alla colpa e alla pena. Si tratta di un Caino dei giorni nostri che fa i conti con la sua vita passata e futura e che lotta contro la tentazione di distruggersi dentro e fuori. Ricordi, eventi, incontri si susseguono in uno spazio spoglio e di periferia. Una storia di misericordia concreta che racconta che è possibile tornare ad essere fratelli. Ancora. Dopo tutto. “Quel Caino di mio fratello”, con Mattia Cabrini e Ivana Xhani, è liberamente ispirato al racconto di Genesi 4. Testi di Mattia Cabrini con il contributo di Francesca Poli. Regia di Marco Rossetti, coreografia di Marianna Bufano, musiche originali di Giacomo e Tommaso Ruggeri. Le illustrazioni e la grafica sono a cura di Giulia Cabrini e Paolo Mazzini.
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