Le principali competenze e i compiti assegnati ai PLIS
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il PLIS è uno strumento di salvaguardia del territorio voluto dalla comunità locale che cerca di contemperare le politiche di salvaguardia delle risorse paesaggistiche- ambientale con lo sviluppo sostenibile del territorio (attività antropiche di carattere produttivo, turistico, culturale, didattico, fruizione sostenibile, ecc);
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il PLIS funziona, a livello territoriale, come uno strumento di connessione tra le aree a vario titolo oggetto di tutela siano parchi regionali (o nazionali), SIC, ZPS, Rete Natura 2000, le reti ecologiche regionali e provinciali, ecc e cercando di farsi parte fondamentale nella gestione della rete ecologica;
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il PLIS, a livello comunale, è uno strumento di collegamento tra il sistema del verde pubblico, del verde periurbano, il sistema del verde di interesse ecologico-ambientale, le aree agricole e la rete ecologica comunale;
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il PLIS ha il compito di estendere la tutela ambientale e paesaggistica oltre i confini delle aree tutelate cercando di pervenire “da un progetto per parti a un progetto del territorio”;
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il PLIS è un progetto di paesaggio e di salvaguardia del paesaggio che interessa le aree a vocazione ambientale e le aree a vocazione agricola;
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nel PLIS l’attività agricola riveste una funzione indispensabile e fondamentale al carattere stesso del parco;
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il PLIS di fatto si articola sui nodi della RETE VERDE o rete ecologica esistente o da sviluppare e persegue una GESTIONE ATTIVA delle risorse paesaggistico-ambientali
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il PLIS è in definitiva l’attuatore della RETE ECOLOGICA ai vari livelli.
Si ricordano inoltre i compiti assegnati dalla Provincia al PLIS del Po e del Morbasco sia a livello urbanistico che ambientale il cui contenuto deve essere recepito dal Programma Pluriennale degli Interventi (e che in parte sono già contenuti nei Piani particolareggiati):
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il rilievo delle emergenze geologiche, paesaggistiche e storiche al fine di adottare gli strumenti di tutela più appropriati e orientare correttamente gli interventi di miglioramento ambientale;
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rilievo rete idrica naturale e artificiale;
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rete di viabilità al servizio dell’attività agricola;
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rete di viabilità ala servizio della fruizione con punti di sosta e osservazione;
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recupero della viabilità storica;
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modalità per la conservazione e il recupero degli ambienti naturali e della rete ecologica;
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la salvaguardia degli ambiti a paesaggio agricolo tradizionale;
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azioni di recupero, conservazione, valorizzazione del patrimonio rurale, storico, architettonico, e aree di pertinenza;
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il recupero delle aree degradate con interventi di rinaturazione;
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la fruizione ricreativa, didattica, culturale;
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raccordo con le aree protette limitrofe attraverso corridoi ecologici e percorsi di fruizione;
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la mitigazione e compensazione ambientale delle infrastrutture e tutela dei coni ottici.
In definitiva di tratta di mettere in campo politiche di salvaguardia del Paesaggio, di conservazione degli ambienti naturali, di salvaguardia e potenziamento della Rete Ecologica, di fruizione ricreativa –didattica-culturale, di mitigazione e compensazione ambientale e di tutela dei coni prospettici di interesse paesaggistico. Anche sul fronte della gestione del PLIS l’ente gestore dovrà pertanto:
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promuovere lo studio la conservazione e il miglioramento dell’ambiente;
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approvare uno o più regolamenti del PLIS che disciplinino i criteri e le modalità degli interventi di conservazione e ricostruzione della vegetazione(non solo forestale) favorendo la biodiversità, definiscano gli strumenti di tutela delle emergenze naturalistiche, disciplinino il transito dei mezzi motorizzati;
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promuovere forme di collaborazione con gli agricoltori (per mantenere o reintrodurre forme colturali sostenibili), con Enti e privati per garantire la fruizione pubblica, con i Comuni limitrofi per l’estensione territoriale del PLIS;
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attività di vigilanza sul territorio
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predisporre le richieste annuali di contributo.
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