Al via le attività del progetto “FareLegami - Una comunità che gira”

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La presentazione del progetto FareLegami

Prendono vita le azioni del progetto FareLegami, il nuovo modello di welfare comunitario che sarà implementato sui territori di Crema, Cremona e Casalmaggiore nell’ambito del programma Welfare In azione di Fondazione Cariplo. Con l’apertura ufficiale dei canali di comunicazione online - sito internet e profili social - anche Laboratori di Comunità, Patti Gener-Attivi e Civic Center entreranno a breve nella loro fase operativa; inoltre, sono stati già individuati e incaricati i Community Manager, figure innovative che avranno il compito di supportare la comunità in questa nuova sfida per i servizi alla persona.

E’ stato presentato questa mattina, presso la Sala Giunta del Comune di Cremona, l’avvio delle attività del progetto “FareLegami - Una comunità che gira” e con esso anche i canali online di comunicazione che avranno l’obiettivo di informare e coinvolgere tutta la comunità.

Durante il saluto istituzionale, l'assessore al Welfare di Comunità Mauro Platè ha dichiarato che “in occasione della giornata internazionale dei diritti umani, si apre la fase operativa del progetto FARELEGAMI e con essa prendono vita le attività di un progetto ambizioso che intende incidere sul modello di welfare e sulla azione nell’ambito sociale, un progetto che abbraccia l’intera provincia, coinvolge enti locali, associazioni ed imprese ma soprattutto prova a cambiare il paradigma del lavoro sociale: la sfida lanciata da CARIPLO è stata raccolta dal territorio Cremonese un anno fa e comporta un ripensamento di senso e di modalità di intervento. Si tratta di intendere l’azione sociale non solo come l’erogazione di servizi ma come strumento per la valorizzare i luoghi di vita delle persone, promuovendo contesti accoglienti, attivando risorse del territorio che devono essere in grado di farsi carico di chi è più fragile,di chi deve essere accompagnato e sostenuto, di chi rischia di scivolare verso la povertà e l’esclusione. WELFARE COMUNITARIO significa per noi, nonostante le difficoltà e le crescenti domande al settore, proprio questo: lavorare dentro le comunità e con le comunità, attivandone i legami e la rete di sostegno alle fragilità. È una direzione che l'Amministrazione comunale ha preso da tempo, si pensi alle sperimentazioni nel quartiere Zaist o alle attività ancora in atto presso il quartiere Po; è una direzione che i Comuni del nostro territorio hanno condiviso, rendendosi disponibili ad avviare altre sperimentazioni decentrate.”

Cesare Macconi, Vicepresidente della Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona, è intervenuto per ricordare che “il progetto Fare Legami e' uno dei primi a partire in questa particolare sperimentazione voluta da Fondazione Cariplo. Sono sicuro che ci restituirà un'esperienza che contribuirà a costruire quel nuovo modello di welfare che stiamo cercando è che vogliamo realizzare insieme a chi sul territorio ed opera per il bene delle nostre comunità.“

Il progetto FareLegami

Il progetto FareLegami ha come obiettivo principale il contrasto al disagio e alla vulnerabilità delle persone e delle famiglie, attraverso l’attivazione delle risorse già oggi presenti all’interno delle diverse comunità locali. Non solo servizi erogati dagli Enti pubblici o delle organizzazioni del privato sociale quindi, ma anche coinvolgimento attivo dei cittadini e di tutti i soggetti che animano la comunità per contrastare solitudine e difficoltà economiche, supportare nella cura e nell’educazione, conciliare tempi di vita e spazi di lavoro con l’obiettivo, appunto, di fare della comunità una “comunità che gira”.

Le azioni progettuali

Eugenia Grossi, direttore del Settore Politiche sociali del Comune di Cremona, ha così introdotto la descrizione del progetto: “Fare legami è un progetto a forte innovazione sia per il sistema dei servizi sia per i cittadini coinvolti. Il progetto introduce, infatti, due nuovi strumenti operativi: i Patti Gener-Attivi e i Laboratori di Comunità. Questi strumenti sono stati pensati per rimodulare i servizi professionali, pubblici e del privato sociale, verso la dimensione comunitaria, una dimensione di apertura alle risorse formali e informali che sono già oggi un patrimonio di energie e di potenzialità. Questi strumenti chiamano i cittadini, le persone e le comunità ad esprime in modo pieno un nuovo protagonismo nell’azione sociale. Non si lavora PER le persone, ma CON le persone. Operatori e persone coinvolte diventano così una laboratorio sociale, espressione di intelligenze collettiva capaci di leggere i problemi e di mettere in campo risposte adeguate e sostenibili”.

Il progetto FareLegami si compone principalmente di 3 grandi azioni: Patti Gener-Attivi, Laboratori di Comunità e Civic Center. I Patti Gener-Attivi sono percorsi di supporto per persone in condizione di vulnerabilità (per carichi di cure familiari, per anzianità, per disoccupazione) con lo scopo di renderli ‘capaci’ di affrontare le difficoltà del mondo odierno. Si chiamano Patti proprio perché l’impegno al cambiamento è richiesto ad entrambe le parti: sia al servizio che si prende cura della situazione, sia della persona che richiede il supporto. I Laboratori di Comunità, invece, sono azioni di supporto alle comunità locali per combattere la difficoltà economica e la solitudine di molte famiglie. Attraverso la collaborazione con aziende locali sia pubbliche (A.S.C. Cremona Solidale) che private, persone che aiutano altre persone e il rafforzamento di gruppi solidali, sono avviati progetti individualizzati di conciliazione dei tempi famiglia-lavoro, centri di acquisto solidale, soluzioni al problema dell’abitare, ma anche azioni di animazione e rivitalizzazione dei centri urbani. Infine, I Civic Center sono luoghi in cui è la comunità stessa ad organizzarsi per raccogliere i bisogni locali e rispondervi in modo concreto. Si tratta di scuole, oratori o altri spazi che vengono ‘riempiti’ di piccolo servizi davvero utili ai bisogni delle persone, soprattutto per la conciliazione dei tempi casa-lavoro ma non solo.Propongono attività pomeridiane per bambini e adolescenti e attività serali per adulti e anziani.

Oltre a contare su gruppi di lavoro specifici - formati da professionisti di tutti i partner di progetto - FareLegami può contare anche sull’azione specifica di 7 Community Maker (di cui 3 dedicati al territorio cremonese) che sopporteranno la comunità nella realizzazione dei diversi Laboratori di Comunità.

Per quanto riguarda il territorio cremonese in particolare, oltre alla Città di Cremona, le azioni sono implementate anche all’interno delle comunità di Vescovato, Castelverde. Soresina e Bonemerse. In totale, sul territorio cremonese, saranno realizzati ogni anno: 6 Laboratori di Comunità, 4 Civic Center e 50 Patti Gener-Attivi. Sul fronte del disagio lavorativo, invece, Provincia di Cremona e Camera di Commercio daranno vita nel corso dei 3 anni di durata del progetto, a 20 percorsi di empowerment lavorativo e a due bandi per sostenere giovani imprese individuali da cui emergeranno 20 nuovi business plan.

Sul ruolo della collaborazione con le realtà non profit Giusy Biaggi del Consorzio SolCo ha sottolineato che: “se guardiamo all’individuo come persona, come nodo di relazioni, allora riconosciamo l’insufficienza di un welfare basato su erogazioni monetare e di servizi. Il welfare recupera il suo senso se riattiva legame sociale guardando alle domande nuove che le persone portano, alla loro storia e al territorio inteso come spazio relazionale ampio. Fare legami coglie questa sfida e propone una strategia che conduce ad essere costruttori di comunità e di legame sociale. I vari attori coinvolti provano a cambiare ottica, non operando solo “per gli altri” ma con gli altri. Il valore del lavoro con gli altri cambia il modo attraverso il quale da operatori sociali ci relazioniamo alla persona, alla comunità, agli altri enti del terzo settore, all’ente pubblico, all’impresa. Fare legami ci aiuta ad affermare che non tutto ciò che è sociale è buono e c’è molto di buono anche oltre il sociale. Il terzo settore ha un grande compito in questa impresa poiché è capace di realizzare aumento del valore e capacità di condivisione (share). Proviamo a depurare il nostro lessico avendo il coraggio di eliminare le parole utente ed erogazione. Diamoci parole nuove che mettano in evidenza il senso di comunità, di socialità, del co-operare, del co-produrre. Questo dice del nostro essere cittadini e non solo del nostro essere consumatori. Le domande sfidanti che abbiamo deciso di cogliere sono le seguenti: come gestiamo le risorse? Come generiamo le risorse? Come far evolvere ciò che facciamo? Come passiamo dalla creazione del valore alla distribuzione del valore? Dobbiamo generare alleanze nuove con coloro che, pur diversi da noi, condividono visione e desiderio. Dobbiamo mettere insieme risorse residuali con idee imprenditoriali lavorando sulla corresponsabilità. Fare legami desidera riattivare potenzialità dando fiducia alle persone (patti) e ai territori (laboratori di comunità).”

La novità più grossa sul fronte del mercato del lavoro è però rappresentata dalla realizzazione di alcuni Laboratori di Comunità all’interno di singole aziende. Con loro si procederà ad una analisi interna dei bisogni della comunità lavorante - con il supporto di un esperto per l’individuazione di indicatori ad hoc - un’analisi di clima che permetterà all’azienda, in accordo con i rappresentanti dei lavoratori, di valutare e proporre nuove proposte di welfare aziendale a forte connotazione territoriale e, se ce ne fossero le condizioni, anche ad azioni - più o meno ampie - di riorganizzazione. L’assunto che guida questo lavoro è basato su due elementi: una miglior qualità della vita lavorativa è sia fonte di aumento della produttività, ma anche fattore predittivo per disagi e fragilità che si registrano poi nella vita privata dei lavoratori.

Wel(l)FARE LAB e Raccolta Fondi

Sul versante interno FareLegami prevede anche un percorso formativo dedicato agli operatori dei servizi con l’obiettivo di accompagnare la riflessione e consolidare le competenze per affrontare un cambio di paradigma all’interno del sistema del welfare.

I membri della comunità sono chiamati dare il loro contributo a FareLegami e lo possono fare in modi diversi: supportando informalmente le azioni, diventando un vero e proprio volontario del progetto, ma anche dimostrando di credere nella mission attraverso piccole e grandi donazioni. A gestire la raccolta fondi e a garantire l’impiego trasparente di quanto raccolto ci sarà l’autorevole figura della Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona.

Perché la bicicletta?

Una curiosità finale: perché è stata scelta la bicicletta come simbolo di FareLegami? Come già diceva J. Goddet - scrittore, giornalista e storico patron del Tour de France - “se i pedoni si ignorano, se gli automobilisti si insultano,i ciclisti si sorridono, si salutano e si uniscono”: i ciclisti sono quindi una buona metafora della comunità e la bicicletta, al di là di tante immagini o tradizioni, è davvero l’elemento che caratterizza I territori cremaschi, cremonese e casalaschi.

Da qui è nata l’idea di utilizzare la bicicletta come metafora della “comunità che gira”: la bicicletta è un mezzo di trasporto lento, che permette però di raggiungere qualsiasi luogo, di fermarsi in qualunque posto, di guardarsi attorno, salutare con un trillo di campanello o con una mano alzata. E’ un mezzo di trasporto usato per lo svago, certo, ma anche per il lavoro; è un mezzo che si adatta anche alle difficoltà, facendosi tandem o triciclo, facendosi robusto o leggero.

La bicicletta è un mezzo per tutte le età, che si impara a guidare grazie al sostegno e alla pazienza di un altro; è un mezzo solitario ma anche di gruppo; ricorda la gioia, ma anche la fatica e la soddisfazione di essere arrivati in fondo.

E’ poi una macchina perfetta, che riesce a trasformare, nella sua semplicità, l’energia potenziale, che sta nelle gambe di ognuno di noi, in energia meccanica che produce movimento. Tutto grazie alla catena, elemento rigido ma al contempo flessibile, forte, resistente, ma in grado di flettersi grazie al suo essere composto da tante maglie tra loro saldamente unite.

Una bicicletta, infine, ha bisogno di manutenzione ma, proprio perchè semplice e quotidiana, ognuno può contribuire a tenerla in ordine assicurandone un buon funzionamento.

Cliccando qui è possibile scaricare le slide della presentazione del progetto.

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News
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