Il Progetto Equal II Fase "Conpiùtempo - La rete delle città per la conciliazione" rappresenta la continuità della precedente e positiva esperienza compiuta in Equal "Con-tempo - Le città in rete per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro". Il messaggio contenuto nel titolo del Progetto conferma e richiama, nuovamente, la centralità del tema della conciliazione tra tempi di vita e di lavoro per donne e uomini, evidenziando la necessità di consolidare quanto realizzato e di accelerare la sperimentazione di servizi innovativi rivolti a donne e uomini, e alle famiglie più esposte ai rischi di emarginazione lavorativa e sociale.
Il tema della conciliazione familiare è indicato dall'Unione Europea come un obiettivo fondamentale da perseguire con l'attuazione di un sistema integrato di politiche economiche e sociali capaci di coniugare equità sociale, qualità della vita, qualità del lavoro, pari opportunità.
Il termine "conciliazione familiare" indica la dimensione del problema che si origina tra gli impegni di cura familiari e gli impegni professionali, il tempo a loro dedicato e segnala la necessità di ricercare soluzioni e strategie individuali, familiari, organizzative e sociali, per un equilibrio tra le diverse responsabilità. Il Progetto Conpiùtempo interviene con una forte attenzione alla vita quotidiana delle persone come osservazione privilegiata per la comprensione dei fenomeni di trasformazione sociale.
OBIETTIVI DI CONPIÙTEMPO
Conpiùtempo attiverà le diverse sensibilità di partner pubblici e privati, per :
- ridurre le disuguaglianze tra donne e uomini, e i rischi di emarginazione lavorativa e sociale che si creano nei processi di inserimento e permanenza lavorativa a causa di responsabilità familiari e di cura (minori, anziani, figli disabili) e nelle situazioni di precarietà e debolezza occupazionale (forme di lavoro non standard, basse qualifiche, precarietà lavorativa);
- promuovere e sperimentare servizi che rispondano alla cresciuta domanda nei territori di interventi a sostegno della conciliazione, anche attraverso la rete dei Centri risorse/Centri locali di parità creata dal precedente progetto Equal Con-tempo;
- creare un'Agenzia di Conciliazione a dimensione sovracomunale per il supporto alla progettazione di nuovi servizi;
- sperimentare nel territorio servizi mirati a target specifici a rischio di esclusione lavorativa e sociale: famiglie monoparentali, donne straniere, presenza di persone non autosufficienti, precarietà occupazionale;
- promuovere azioni di Formazione mirata per la creazione di una competenza di genere per la conciliazione familiare;
- promuovere azioni di Comunicazione e Mainstreaming mirate all'utenza dei servizi proposti e al sistema delle imprese pubbliche e private;
- promuovere azioni di Orientamento alle persone, con attenzione al coinvolgimento attivo di donne e uomini,e azioni mirate ai padri;
- attivare una cooperazione Trasnazionale mirata alla verifica e rafforzamento delle esperienze e metodologie messe in campo nelle diverse realtà partner: Spagna, Portogallo, Slovacchia.
Conpiùtempo è un progetto geografico, il cui obiettivo primario è la sperimentazione di servizi innovativi per la conciliazione familiare .Conpiùtempo svolge la sua azione nei territori del Comune di Pavia, Cremona, Mantova, Lodi e nella Provincia di Cremona. Il progetto prosegue il rapporto con la "Rete delle Città europee della conciliazione" promossa dalla Municipalità di Madrid e avviata all'interno di Con-tempo. In particolare, ecco le attività del Comune e della Provincia di Cremona.
COMUNE DI CREMONA
L'Assessorato alle Pari opportunità ha attivato un servizio sperimentale per rispondere a bisogni di conciliazione di madri sole con bambini, che necessitano di un supporto nell'accudimento dei figli, affinché questa funzione si concili con gli impegni e i ritmi di lavoro.
Obiettivi dell'azione: la finalità fondamentale è quella di costruire dei percorsi di accompagnamento nella quotidianità, in primo luogo sostituendo la madre per alcune ore del giorno nei momenti in cui lavora, e in secondo luogo supportandola in modo da migliorare e valorizzare la sua capacità di svolgere le quotidiane incombenze di cura e di accudimento. Le prestazioni offerte sono state:
- accudimento di minori con l'aiuto di volontari e/o baby-sitter;
- ascolto, informazione, orientamento e accompagnamento alle madri relativamente ai servizi e alle opportunità presenti sul territorio.
A chi si è rivolto: il progetto si è rivolto a donne sole con figli minori (da zero a dieci-undici anni, fino al completamento delle scuole elementari), che per ragioni oggettive, a partire dai loro impegni di lavoro o dalla loro fragilità sociale, sono in difficoltà nell'assolvere i compiti genitoriali di accudimento e di cura e che, per condizione reddittuale, non possono ricorrere al mercato privato (baby-sitter), quindi trovano assai difficile conciliare il ruolo genitoriale con quello lavorativo.
Apertura e funzionamento: il servizio nella sua fase sperimentale è stato attivo da settembre 2006 a giugno 2007.
Il suo riferimento principale è il Centro per le famiglie, sede del servizio e struttura in cui avverranno i colloqui tra la mediatrice familiare e le mamme, ma soprattutto lo spazio ideale di condivisione, valutazione e progettazione.
L'apporto principale è stato fornito dall'associazione Il Girasole, che, attraverso l'aiuto prezioso di un'operatrice coinvolta nel progetto, avrà il compito di definire la programmazione operativa delle attività delle baby sitter professionali e dei volontari coinvolti nell'impegno di accudimento. Tali compiti sono stati svolti in stretta collaborazione con la figura di principale riferimento del progetto, la mediatrice familiare.
La metodologia della programmazione e della concreta traduzione operativa sarà pertanto caratterizzata dal lavoro d'équipe, che ha già ispirato il percorso di progettazione e di coinvolgimento finora compiuto e che avrà come suo perno la mediatrice familiare, gli operatori del Girasole e del Comune coinvolti nel progetto.
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