Violenza contro le donne anziane: conoscere e sensibilizzare per prevenire

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Nel 2009 la Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento per le pari opportunità ha finanziato al Comune di Cremona - Assessorato alle Pari opportunità un progetto nell'ambito dell'Avviso relativo al finanziamento di progetti finalizzati a rafforzare le azioni di prevenzione e contrasto alla violenza di genere.
Il progetto ha una durata complessiva di 15 mesi dalla costituzione dell'associazione temporanea di scopo (febbraio 2009) il cui capofila è l'Auser regionale Lombardia, insieme al Comune di Lodi, Comune di Cremona, Pari e Dispari, Auser Filo d'argento e Filo rosa.
Attualmente ci si trova nella fase di attuazione del progetto.

Territorio/territori di attuazione del progetto

Ambito di intervento è il territorio della Regione Lombardia dove sono operative sia le strutture di AUSER REGIONALE LOMBARDIA, radicate in tutte le province e in numerosi comuni, sia gli altri enti promotori e/o sostenitori che si caratterizzano per impegno, esperienze e competenze nell'area delle tematiche di genere. In particolare si sottolinea il ruolo svolto dagli Assessorati alle Pari Opportunità dei Comuni di Lodi e Cremona nella promozione e gestione di progetti rivolti alle donne e di intervento sul tema della violenza di genere. Anche lo specifico apporto di competenze degli enti privati e delle strutture sostenitrici riflette la ricchezza di esperienze realizzate sul campo.
La popolazione femminile italiana presenta una struttura fortemente invecchiata: nel 2006 oltre il 22% delle donne hanno più di 65 anni, il 7% più di 80, e in tutte le regioni l'incidenza di ultraottantenni donne è superiore a quella degli uomini. A questo si aggiunga il mutamento dei modelli familiari e la dinamica delle speranze di vita che è favorevole alle donne che vivono più a lungo. Il territorio della regione Lombardia costituisce un interessante punto di osservazione delle dinamiche demografiche e sociali della popolazione anziana e delle loro caratteristiche di genere, in virtù dell'alto tasso di invecchiamento e della presenza significativa di popolazione femminile over 65.
Le aree coinvolte in modo più specifico come zone campione nonché destinatarie di attività sperimentali fanno riferimento ai territori di Lodi, Cremona, Cardano al Campo e Samarate (provincia di Varese); il coinvolgimento di questi due ultimi piccoli comuni è motivato dal fatto che lì sono state avviate le prime iniziative di ascolto e sostegno rivolti a donne anziane all'interno degli sportelli "Filo Rosa" e "Sportello Donna" della rete Auser.

Descrizione sintetica del progetto

Dati recenti (Indagine Auser Nazionale, 2007 e Indagine Multiscopo-Istat sulla sicurezza delle donne, 2006) portano in evidenza dati dal profilo preoccupante: il 31,9% delle donne italiane nella classe di età 16-70 anni ha subito violenza fisica o sessuale, a questo si aggiungano i dati sommersi/nascosti non denunciati. Ancora meno conosciuto è il fenomeno della violenza subita dalle donne anziane che nelle indagini Istat è osservata solo fino a 70 anni. La ricerca Auser segnala che tra i 70 e gli 85 anni le donne, single o di famiglie monogenitore, subiscono violenze psicologiche e fisiche, condizionamenti, raggiri e cominciano ad essere numerose le richieste di aiuto ai punti di ascolto Auser regionali e provinciali.
A partire da questi dati di sfondo il progetto intende sviluppare un'azione sociale e culturale finalizzata a prevenire e contrastare il fenomeno della violenza agita contro le donne anziane over 60 attraverso quattro fasi:

  1. la maggiore e migliore conoscenza del fenomeno in termini di approfondimento dell'insieme delle cause che concorrono a determinare situazioni di abuso fisico e psicologico e forme multiple di costrizione, negligenza e indigenza forzata nei contesti familiari e sociali;
  2. dare visibilità sociale al fenomeno attraverso attività di informazione e sensibilizzazione rivolta alla comunità e alle strutture maggiormente interessate in quanto operanti a supporto del target individuato;
  3. la formazione delle organizzazioni e degli/lle operatori/trici allo svolgimento di un ruolo di ascolto, tutela e prevenzione;
  4. il rafforzamento della rete a livello locale e regionale allo scopo di potenziare e diffondere le iniziative, di sviluppare l'attività collaborativa di rete, intersettoriale e interdisciplinare.

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