Per saperne di più su ECO

Versione stampabileVersione PDF

Perché il progetto ECO in città?

Da qualche anno gru e cantieri, camion e ruspe per nuove opere pubbliche e per migliorare infrastrutture sono ritornate ad essere una costante nel paesaggio
delle città italiane. La trasformazione fisica di architetture e piazze si è accompagnata alla riscoperta degli spazi pubblici come luoghi di eventi di intrattenimento, di
socializzazione e, non ultimo, come propulsori di marketing urbano e motori di economie da rianimare o rinnovare, collocando le città in mercati e circuiti sempre più
globalizzati.

Questi due fenomeni, cantieri ed eventi, a forte carattere temporaneo, più o meno breve, costituiscono un problema che il Piano territoriale degli orari di
Cremona ha assunto a tema di progetto.

Come ha reagito la città nella sua vita quotidiana rispetto ai cremonesi, agli studenti e lavoratori della provincia, ai turisti e ai visitatori, a questo
processo di cambiamento dell’assetto fisico e di eventi attrattivi e rivitalizzanti di luoghi ed economie, che non ha tralasciato Cremona? Quali problemi di mobilità, di
organizzazione familiare e sociale, di conciliazione vita-lavoro, di vivibilità hanno incontrato gli abitanti, residenti e non?

Questi cambiamenti nell’organizzazione urbana a Cremona modificano per lungo tempo o temporaneamente l’accessibilità fisica e la fruibilità oraria
di luoghi e servizi, così come la sicurezza e la capacità economica e produttiva delle imprese localizzate nelle aree della città coinvolte. Cantieri ed eventi, entrambi, sono
portatori di una doppia valenza, positiva e negativa. I cantieri di lavori edilizi e stradali da un lato sono una momentanea interruzione di un servizio (es. il passaggio in una
strada), ma sono anche una forma di cura della città. Analogamente, gli eventi ad esempio sono motivo di inquinamento acustico con le attività di animazione e i pubblici esercizi
aperti di sera/notte, ma anche fattore di rivitalizzazione sociale e di attrattività turistica ed economica. L’impatto complessivo è di un’apparente situazione
schizofrenica del cittadino, che è insieme portatore di esigenze spazio-temporali molteplici e conflittuali, difficilmente separabili. Analoga sorte avviene tra enti, istituzioni
e imprese coinvolte o sulle quali impattano le trasformazioni. La tensione del progetto sarà allora, da un lato di mitigare la componente negativa di questi cambiamenti,
generatori di disagi orari e spazio temporali nell’organizzazione quotidiana individuale e d’impresa; e, dall’altro lato, quella di valorizzare i fattori di
cura, attrattività e qualità urbana e sociale, di cui cantieri ed eventi possono essere la miccia di innesco.

Il Comitato di pilotaggio del Piano territoriale degli orari di Cremona e l’Ufficio tempi del Comune, con alcuni partner, hanno condiviso
l’interpretazione dei problemi e delle criticità rispetto a questi temi progettuali, come di seguito descritti:

  • il centro storico della città presenta margini di miglioramento dell’accoglienza rispetto agli spazi, all’ospitalità e alla cordialità di approccio con gli
    ospiti;
  • il periodo di lavori di un cantiere stradale o di opere pubbliche è un momento di scarsa accessibilità e fruibilità dei servizi nelle aree urbane interessate e
    adiacenti. Talvolta si forniscono informazioni sulla viabilità automobilistica alternativa, ma si trascura la percorribilità pedonale e ciclabile, lasciata ai singoli. E’
    noto a tutti come, incontrando una strada interrotta per lavori mentre usciamo di casa e andiamo in ufficio, sovente dobbiamo improvvisarci esploratori di nuovi percorsi per
    arrivare alla meta, che diversamente raggiungevamo secondo una routine, un muoverci distratto e frenetico;
  • è sempre vivo il conflitto tra le esigenze della comunità locale insediata o di chi vuole attraversare la città e le esigenze dei cantieri di opere edili e
    stradali;
  • il periodo di lavori di un cantiere stradale o di opere pubbliche è anche un momento di crisi per le attività economiche collocate lungo le aree
    coinvolte, a forte connotazione commerciale e turistico-culturale. L’arco temporale di durata del cantiere, così come il periodo di riconfigurazione dell’assetto
    "rinnovato" di accessibilità e vivibilità, sono periodi difficili per le aziende. Questi momenti di cambiamento vanno ad aggravare fenomeni che si riscontrano nel centro storico a
    Cremona quali, da un lato, i frequenti ricambi e le rapide aperture/chiusure anche numericamente importanti delle attività e, dall’altro lato, la crescita di spazi ad uso
    commerciale ai piani terra che restano vuoti;
  • alcune aree non ancora riqualificate del centro storico a forte valenza commerciale e di pregio storico-culturale sono potenzialmente vocate a perdere centralità o
    ad essere abbandonate come luogo di socialità
    , rispetto alla frequentazione di centri commerciali artificiali localizzati nei comuni limitrofi. A differenza di questi ultimi,
    le attività commerciali e artigianali degli assi commerciali cittadini utilizzano con minor frequenza l’orario di apertura insieme come strategia commerciale e come
    strategia rivolta a favorire la conciliazione per coloro che lavorano (aperture serali e in fasce atipiche consentono ad esempio lo shopping con l’intera famiglia). Inoltre,
    una maggiore articolazione nell’orario di apertura delle attività con affaccio su strada significa più tempo per i cittadini da utilizzare nello spazio pubblico che, grazie
    alla presenza delle attività, risulta curato, pulito, illuminato e percepito come sicuro;
  • l’offerta di trasporto pubblico a Cremona non è solitamente presente in orari e con percorsi legati ad eventi e manifestazioni e in strutture a forte
    caratterizzazione di uso sistematico ma non prevedibile con largo anticipo, come all’interno del complesso degli istituti dell’ospedale maggiore;
  • è scarsa la conoscenza e la regolazione/controllo nelle fasce orarie delle diverse forme di mobilità nel centro storico;
  • è un problema mantenere attive iniziative che hanno contribuito ad accrescere la sensibilità verso l’ambiente, la mobilità sostenibile e la qualità dell’aria in
    città
    . Sono azioni condotte dalle amministrazioni cittadine (ad esempio la promozione dell’uso della bicicletta) o nuove proposte (car pooling) che il Piano territoriale
    degli orari ha invece saputo tenere a sistema, in una logica pragmatica, volta al "fare" e "insieme";
  • la mancanza di coordinamento nella programmazione di eventi e manifestazioni. Non è abitudine costruire gli eventi con largo anticipo, anche quando è possibile e si
    sono riscontrate difficoltà di coordinamento tra i numerosi enti competenti sul territorio. Inoltre, è accaduto che più eventi non compatibili si venissero a svolgere nello stesso
    luogo della città; ciò è più ricorrente nel centro storico, dove maggiore è la concentrazione di richieste;
  • conflitto tra residenti e attività aperte in orari inconsueti, ad esempio inquinamento acustico delle attività di animazione e dei pubblici esercizi aperti di
    sera/notte;
  • mancanza di informazione per giovani creativi circa le opportunità occupazionali offerte da nuovi mestieri legati ad eventi e alla sostenibilità ambientale.

Gli obiettivi

Il Piano degli orari di Cremona è nato nel 1997 su sollecitazione delle associazioni del commercio al Comune. L’invito era rivolto a comprendere e ad
agire sui cambiamenti orari e temporali della Cremona contemporanea. Negli anni i molti partner e i progetti del Piano degli orari hanno pensato e praticato come aspetti di un
caleidoscopio, nelle diverse ore del giorno e nelle stagioni dell’anno: i servizi, i commerci, gli spazi pubblici, la loro accessibilità con agio e sicurezza.

Questo con il fine di avere una città:

  • con una alta qualità della vita,
  • accogliente per i cremonesi e per chi passa temporaneamente,
  • capace di uno sviluppo economico coeso
  • attenta al benessere individuale e collettivo.

Ora alcuni grandi cantieri di lavori edilizi e stradali sono generatori di disagio quotidiano e necessitano di azioni di sostegno. Questi cambiamenti radicali
nell’organizzazione urbana in corso a Cremona modificano per lungo tempo l’accessibilità fisica e la fruibilità oraria della città e dei suoi servizi, e così la
sicurezza per le persone e la capacità economica e produttiva delle imprese localizzate nelle aree in trasformazione. Analoghe difficoltà si riscontrano alla riapertura quando
l’assetto e l’attrattività risultano modificate.

L’Ufficio tempi, il Gruppo di pilotaggio del Piano territoriale degli orari di Cremona e alcuni partner coinvolti hanno individuato collettivamente gli
obiettivi generali e specifici per il progetto.

Gli obiettivi generali riguardano:

  1. mantenere e migliorare l’alta qualità della vita quotidiana e la qualità urbana a Cremona;
  2. facilitare la vivibilità quotidiana delle aree urbane sottoposte a cantieri edili e stradali per i residenti e per i visitatori della città;
  3. riqualificare e rivitalizzare il centro cittadino;
  4. favorire l’attrattività turistica e la coesione economica di attività vivificanti la città;
  5. promuovere e offrire forme di mobilità urbana sostenibile e ridurre il traffico veicolare;
  6. favorire la conciliazione tra tempi di vita e orari di lavoro di lavoratrici/ori dei servizi commerciali e artigianali.

Gli obiettivi specifici sono:

  1. coordinare in città il calendario di eventi e manifestazioni e programmarli e promuoverli "per tempo" nel sistema economico e turistico sempre più globalizzato;
  2. sperimentare servizi di trasporti flessibili e mirati per popolazioni temporanee presenti in città in occasione di eventi e manifestazioni in giorni e/o orari atipici;
  3. gestire il conflitto tra le esigenze della comunità con quelle dei cantieri di opere edili e stradali;
  4. favorire l’equità delle condizioni di apertura tra le diverse tipologie di vendita (piccolo commercio e grande distribuzione) collocate in zone disagiate da cantieri
    stradali e edili;
  5. informare e facilitare, non solo la mobilità veicolare, ma anche la mobilità pedonale e ciclabile (accessibilità spaziale) e la sosta nelle strade e piazze durante i cantieri
    stradali ed edili che modificano radicalmente vaste aree urbane con alta densità di servizi e residenza;
  6. rilanciare le attività commerciali alla riapertura di strade e piazze dopo i lavori pubblici e stradali, con manifestazioni dedicate, collocate in un quadro coerente di eventi
    della città;
  7. restituire o conquistare attrattività di un territorio con vocazione commerciale e di servizi anche con una riarticolazione dell’offerta oraria nel centro storico a
    forte carattere turistico;
  8. favorire apertura di servizi e animazione in fasce orarie atipiche, e studiare relativi servizi di conciliazione ad es. per donne e uomini occupati con orari di lavoro atipici
    e con figli;
  9. studiare e verificare la fattibilità di orari di apertura giornalieri nuovi delle attività commerciali e di servizio (fruibilità oraria), attenti a nuovi stili di vita (ad
    esempio apertura ordinaria tardo pomeridiana in estate delle attività commerciali);
  10. gestire il conflitto tra residenti e attività di intrattenimento serali/notturne, prestando attenzione alla qualità degli spettacoli, alle ore del riposo, al decoro urbano e
    all’inquinamento acustico;
  11. mantenere e promuovere la ricchezza delle attività commerciali e artigianali di Corso Garibaldi, esito di una lunga costruzione storica e con valore di centro commerciale
    naturale;
  12. liberare tempo dedicato agli spostamenti, ad esempio attivare servizi di trasporto flessibile e mirati per spostamenti sistematici casa-lavoro/studio per lavoratrici/tori e/o
    studenti o altre popolazioni con frequentazioni periodiche ricorrenti di servizi cittadini pubblici o privati;
  13. ridurre la quantità di auto e traffico veicolare in città. Ad esempio individuare e sperimentare, con operatori e lavoratori in centro storico, azioni integrate per ridurre il
    carico veicolare;
  14. incentivare l’uso della bicicletta e creare le condizioni perché sia un vantaggio muoversi a piedi o in bicicletta;
  15. favorire la conoscenza di nuove attività per i giovani che si avviano al mercato del lavoro;
  16. individuare collettivamente orari di apertura del centro storico al traffico veicolare, a salvaguardia dell’ambiente e vantaggiose per il commercio;
  17. individuare modalità e attrezzature dello spazio pubblico della città attente ai nuovi modi di abitare le relazioni in pubblico, capace di mantenere l’alto decoro
    urbano, tradizione della città, e adattivo ai molteplici usi anche temporanei e diversificati;
  18. coordinare le progettualità in corso sugli spazi pubblici della città con gli usi diversificati e le differenti forme di mobilità.

Il programma di lavoro

La realizzazione del progetto "ECO in città" sviluppa due politiche del Piano territoriale degli orari di Cremona: politica Mobilità lenta e veloce in
reti di quartieri e percorsi per cittadini e ospiti
e politica Aprire la città ai giovani, un occasione per domani (Consiglio comunale di Cremona, Piano degli
orari
, delibera, n. 46, 29/4/1999).

E’ un progetto multisettoriale che riguarda 3 ambiti di intervento: gli eventi, i cantieri e gli orari di lavoro e di apertura delle
attività commerciali e di servizio in aree urbane a prevalente carattere commerciale e artigianale, oggi soggette a cantieri di interventi stradali e di realizzazione di opere
pubbliche.

L’ambito urbano di riferimento privilegia gli assi commerciali e storico-culturali, relativi a corso Garibaldi e al piazzale della Stazione.

I tre ambiti di intervento sono stati enucleati in tre macroazioni:

  1. Muoversi in centro durante i cantieri;
  2. Calendario degli eventi;
  3. Orari e calendari di apertura di attività e servizi.

L’approccio di lavoro avrà un duplice sguardo: da un lato sarà necessario porre attenzione alla vita quotidiana delle persone, residenti e
temporaneamente in transito
, per ridurre il loro disagio durante un cambiamento urbano; dall’altro lato, sarà interesse comune prestare attenzione alle difficoltà e
alle opportunità di vita e impiego delle persone che lavorano nelle attività di servizi e commercio
e favorirne sostegno e rilancio in termini di attrattività delle
attività.

Il progetto multisettoriale proposto ha individuato alcuni beneficiari delle azioni. Si tratta di:

  • Commercianti, ambulanti, artigiani, professionisti che subiscono un disagio organizzativo ed economico
  • Lavoratrici e lavoratori delle attività commerciali e artigianali
  • Utenti e lavoratori di grandi strutture di servizio
  • Residenti nelle vie interessate da cantieri e da eventi
  • Diversamente abili e popolazioni con difficoltà motorie
  • Cittadine/i, turisti e city users (ad es. adulti in formazione, utenti del mercato), popolazioni in transito, abitanti degli spazi pubblici della città, dei suoi servizi ed
    eventi
  • Automobilisti, ciclisti e pedoni
  • Bambini in età scolare e loro familiari

Macroazione A. MUOVERSI IN CENTRO DURANTE I CANTIERI

Attraverso un coinvolgimento attivo di associazioni locali, imprese, aziende di servizi e dirigenti comunali si intendono sviluppare: incontri di lavoro,
allestimenti temporanei dei perimetri dei cantieri di lavoro, attenzione alla viabilità lenta e veloce nei pressi dei lavori stradali, una verifica della accessibilità alle zone
limitrofe ai cantieri.

Inoltre, attraverso il trasporto pubblico a chiamata dedicato si pensa di migliorare la mobilità e di agevolare le popolazioni coinvolte dai disagi dei lavori
pubblici. Saranno sperimentate azioni di trasporto dedicato in giornate atipiche e sporadiche legate agli eventi culturali o per spostamenti sistematici legati al lavoro, alla
formazione o allo shopping. Si attiveranno forme di promozione dell’uso della bicicletta per gli spostamenti urbani cercando di attivare e sensibilizzare i lavoratori degli
enti coinvolti e i cittadini. Si procederà ad un attento studio sulla qualità dell’arredo delle zone del centro coinvolte nei cantieri dei lavori pubblici. Da ultimo, si
vuole intervenire sul miglioramento ulteriore della viabilità del centro storico puntando all’allargamento delle zone a traffico limitato e all’isola pedonale.

Macroazione B. CALENDARIO DEGLI EVENTI

Puntando al coinvolgimento di aziende di servizi locali, aziende di trasporto pubblico locale, Provincia di Cremona, associazioni del commercio e
dell’artigianato, associazioni e fondazioni culturali, circuiti turistici strutturati, privati ed altri enti a carattere pubblico sociale, il Comune di Cremona intende
coordinare il calendario delle manifestazioni cittadine con i lavori dei cantieri presenti in città.

La fase di riapertura di un cantiere non è solo un problema di opere pubbliche. Solitamente lasciata a se stessa, in una città di qualità, la riapertura dei
cantieri necessita di essere accompagnata e collocata in un quadro coerente di eventi, per evitare problemi socio-economici e aumentare e velocizzare la ripresa e la vivibilità
della zona.

La città di Cremona ha un ricco e consolidato calendario di manifestazioni turistiche, culturali ed economiche attrattive di un vasto bacino di utenza anche di
scala regionale, nazionale e internazionale.

Il progetto mira ad una attenta programmazione delle iniziative già in essere e alla definizione di nuovi eventi attraverso modalità condivise, attente ad
esempio a potenziali conflitti tra residenti e attività aperte in orari inconsueti di sera/notte nelle aree centrali della città.

Sempre pensando alla promozione delle aree centrali si vogliono sperimentare servizi di trasporto pubblico a chiamata legati agli eventi o alle iniziative
culturali e turistiche.

Infine si punta alla promozione di un percorso turistico nuovo, strutturato sull’asse di progetto, e capace di convogliare flussi turistici nelle zone
centrali alla riapertura delle zone chiuse per i lavori stradali.

Macroazione C. ORARI E CALENDARI DI APERTURA DI ATTIVITA’ E SERVIZI

Questa macroazione prevede il coinvolgimento di singole imprese del territorio, associazioni commercianti, le lavoratrici e i lavoratori dei negozi del centro
storico, le rappresentanze sindacali, gli artigiani e la loro associazione, i consumatori, oltre al Comune.

Si intende avviare un dibattito con le commesse dei settori del commercio e dell’artigianato dell’area interessata dal progetto, attraverso
l’avvio di laboratori di confronto e progettuali per definire servizi di prossimità e per la prima infanzia in orari atipici, per le lavoratrici madri o per donne con
specifiche difficoltà di conciliazione vita/lavoro.

Si vuole ragionare inoltre, sulla possibilità di sperimentare aperture delle attività commerciali e di servizio in fasce orarie atipiche e di calendario
differenti da quelle ordinarie.

Si tiene così aperta la riflessione su formule di orari di apertura che possano contribuire sia alla qualità e conciliazione dei tempi di vita e lavoro delle
commesse sia, nello stesso tempo, fornire un servizio in orari diversi ai cittadini e turisti della città.

Soggetti coinvolti

Tavolo tecnico di coordinamento
Comune:
  • Organizzazione e Personale
  • Cultura
  • Commercio
  • Politiche giovanili
  • Politiche educative
  • Mobilità e traffico
  • Polizia municipale
  • Programmazione e LL.PP.
  • Tempi
  • Ecologia
  • Comunicazione
  • Pari opportunità
  • Turismo
  • Informagiovani
  • Plateatico

ARPA

ASL

AEM

CdP
Comitato di Pilotaggio

Eventi
  • Aem
  • Cremona trasporti
  • Km
  • Provincia Cremona
  • Ass. Commercianti
  • Ass. Artigiani
  • Ass. Culturali
  • Fondazione Teatro
  • Liutai
  • Commercianti
  • Artigiani
  • Giovani
  • Circuito città d'arte
  • Proprietà palazzi storici
  • Scuole di musica
  • Fondazioni culturali
  • Parrocchie e oratori

Cantieri e mobilità

  • Aem
  • Km
  • Ospedale
  • Ass. Commercianti
  • Ass. Artigiani
  • CCIAA
  • Dirigenti scolastici

Orari

  • Singole imprese
  • Ass. Commercianti
  • Commesse/i
  • OO.SS.
  • Ass. Artigiani
  • Unione Consumatori


Pubblicazioni

ECO in Città: Cremona tra Eventi, Cantieri e Orari (formato PDF - 19.774 Kb)
Il secondo volume di restituzione dell'esperienza di lavoro che il Comune di Cremona e diversi attori cittadini hanno sviluppato nell'ambito del Piano territoriale degli orari, grazie anche al contributo che Regione Lombardia ha messo a disposizione con una legge dedicata alle politiche dei tempi (l.r. 28/2004).