- i probabili scenari di incidente connessi con il tipo di attività dello stabilimento
- le eventuali successioni d'incidenti
L'azienda ha analizzato attentamente gli elementi che consentono di identificare, nei vari settori degli impianti, i potenziali rischi. Il piano di emergenza interna elaborato dall'azienda è garanzia di sicurezza per gli operatori e per i residenti della zona.
Natura dei rischi di incidente rilevante Informazioni generali
Un rilascio accidentale di GPL può dar luogo, se innescato, a diversi fenomeni incidentali in funzione dello stato fisico in cui si trova:
Evento incidentale | Sostanze coinvolte |
Jet fire (incendio del getto) | GPL liquido (propano e/o butano) |
Pool fire (incendio vapori da pozza) | GPL liquido (propano e/o butano) |
Flash fire (incendio di nube) | GPL liquido (propano e/o butano) |
Esplosione di nube | GPL liquido (propano e/o butano) |
Flash fire (incendio di nube) | GPL gassoso (propano e/o butano) |
Esplosione di nube | GPL gassoso (propano e/o butano) |
Causa evento incidentale:
- Dispersione in aria con incendio
- Dispersione in aria con esplosione (evento incidentale non previsto nel Rapporto di Sicurezza 2005 ma riportato nel Piano di Emergenza Esterna provvisorio 2002)
- Cedimento di serbatoio di deposito (evento incidentale non previsto nel RdS 2005) o di auto-ferrocisterna a freddo o per prolungata esposizione a incendio, con relativa esplosione (evento incidentale non previsto nel RdS 2005 ma riportato nel P.E.E. provvisorio 2002)
In caso di rilascio di GPL in fase di gas/vapore senza innesco, si può verificare una dispersione della sostanza per gravità dovuta alla densità della nube superiore a quella dell'aria.
Dall'ultima scheda informativa (edizione marzo 2006) presentata dalla Società Liquigas, solo nei casi di incendio di nube (Flash fire) e di rilascio con dispersione per gravità (densità delle nube superiore a quella dell'aria) viene ipotizzata, a seguito di elaborazione dati, l'estensione degli effetti incidentali all'esterno dello stabilimento, per la distanza massima dalla sorgente dello scenario incidentale posta all'interno del deposito, di 152 metri.
Il Piano di Emergenza Esterna provvisorio (edizione 2002) considera un'area di pianificazione avente, comunque, un raggio di 1000 m.
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