Sezione 7: il Piano di Emergenza Esterna di Abibes

Versione stampabileVersione PDF
La sezione 7 permette di conoscere:
  • se è stato elaborato il piano di emergenza esterna (P.E.E.) dal Prefetto
  • i mezzi di allarme previsti dal piano d'emergenza esterna predisposto dal Prefetto
  • il comportamento da seguire in caso di incidente rilevante
  • i sistemi di comunicazione previsti per segnalare alla popolazione lo stato di allarme
  • i presidi di pronto soccorso previsti dal piano d'emergenza esterna

Come comportarsi in caso di allarme? Evita il panico, non lasciare la tua abitazione, chiudi porte e finestre, allontanati dalle finestre, ascolta i messaggi trasmessi dagli altoparlanti.

 

Il Piano di Emergenza Esterna (P.E.E.)

Il piano di emergenza esterna della ditta Abibes è stato riesaminato nella seduta del Comitato di Protezione Civile del 07/04/2004 e approvato in data 26/04/2004 con Decreto del Prefetto di Cremona n.113/2004/P.C./AREA A3 (edizione 2003).
Le situazioni di emergenza interna sono segnalate al personale con le modalità previste nel piano di Emergenza interna dello stabilimento che prevede l'utilizzo di sirene, altoparlante e comunicazioni telefoniche. In caso di emergenza tutto il personale che si trova in stabilimento deve seguire le istruzioni del piano d'emergenza interna.
Qualsiasi situazione di emergenza interna, che risulti non gestibile e controllabile con mezzi propri della Società, è immediatamente segnalata agli Enti preposti mediante comunicazine telefonica e via fax, con le modalità previste dal Piano d'Emergenza Esterna.
Non si configurano scenari incidentali tali da coinvolgere la popolazione esterna; se, tuttavia, ciò dovesse verificarsi, la popolazione esterna deve seguire le direttive previste dal piano di emergenza esterna.
Mezzi di segnalazione di incidenti
La ditta Abibes è dotata di allarme acustico costituito da tre sirene. L'attivazione della sirena compete, salvo casi particolari, al responsabile dello stabilimento il quale decide in merito secondo le istruzioni contenute nel piano di emergenza esterna.
Il segnale di allarme dato a mezzo di sirena deve soddisfare due particolari esigenze: quella di segnalare una situazione di pericolo e quella di fornire alla popolazione interessata indicazioni sul comportamento da assumere per ridurre al minimo o eliminare le possibili conseguenze derivanti dalla predetta situazione di pericolo.

Comportamento da seguire

Per assicurare l'immediato allertamento della popolazione e quindi l'adozione di efficaci misure di tutela della pubblica incolumità, il piano prevede due forme di allarme ("A" e "B"), alle quali corrispondono due distinte misure di autoprotezione, valide per tutta la popolazione residente nel raggio di 650 m dallo stabilimento, così come previsto dal citato piano di Emergenza Esterna.
In linea di massima, la principale misura di tutela per la popolazione interessata consiste nel RIPARO AL CHIUSO (allarme di tipo "A"), poi al contrario, la popolazione viene invitata all'EVACUAZIONE (allarme di tipo "B") quando, essendosi verificata un'esplosione , rischio, comunque, sufficientemente remoto nel caso di flash fire, risulti preferibile allontanare le persone per evitare che le stesse siano colpite dagli effetti indiretti della stessa (es. caduta di tegole, calcinacci o altro).
In particolare:
Allarme di tipo "A", cioè SIRENA CONTINUA per una durata di oltre 3 minuti (RIPARO AL CHIUSO): viene diffuso qualora dovesse configurarsi un'ipotesi incidentale, quale l'innesco improvviso di una grande quantità di G.P.L. contenuta in una ferrocisterna o autobotte, seguito dal collasso dei contenitori.
Allarme di tipo "B", cioè suono interrotto ad intervalli di due secondi per la durata di tre minuti (evacuazione): viene diffuso qualora sia necessario procedere all'evacuazione della popolazione, quando vi sia il rischio di innesco di una nube non confinata di vapori infiammabili oppure quando, essendosi già verificata un'esplosione risulta preferibile allontanare le persone per evitare che le stesse siano colpite dagli effetti indiretti del medesimo fenomeno.
In caso di segnale acustico di tipo "A" (cioé di sirena continua per una durata di oltre 3 minuti) la popolazione deve:

  • cercare immediatamente riparo al chiuso nelle proprie abitazioni o nell'edificio più vicino;
  • chiudere ogni uscita e stare al riparo da porte e finestre in vetro;
  • se possibile riempire, con stracci o altro, gli interstizi di porte e finestre;
  • non usare apparecchi elettrici;
  • non usare il telefono se non per assoluta necessità;
  • per eventuali ulteriori informazioni accendere la radio a batteria;
  • attendere il segnale di cessato allarme prima di abbandonare l'edificio.

In caso di segnale acustico di tipo "B" (suono interrotto ad intervalli di due secondi per la durata di tre minuti) la popolazione deve:

  • abbandonare le abitazioni e dirigersi, a piedi, verso le zone di raccolta temporanee;
  • evitare la formazione di fuoco o scintille;
  • se necessario, respirare proteggendo la bocca con un panno bagnato;
  • usare l'automobile esclusivamente per il trasporto dei bambini, anziani, persone inabili o malate;
  • sospendere l'evacuazione solo a seguito del segnale di cessato allarme.

Qualora non sia possibile utilizzare la sirena perché non funzionante o danneggiata dall'evento incidentale, dovrà farsi ricorso a mezzi alternativi di allertamento (ad es. altoparlanti, immediate comunicazioni sui principali mezzi di comunicazione, come radio e televisioni locali).
Le misure di sicurezza adottate a seguito della dichiarazione dello stato di allarme possono cessare solo a seguito di dichiarazione di cessato allarme.
Quest'ultima compete esclusivamente al Prefetto il quale vi provvede mediante decreto e, quindi, a mezzo di comunicati stampa che ne diffondono il contenuto.
La popolazione direttamente coinvolta dalle misure di sicurezza sarà resa edotta della dichiarazione del cessato allarme con le stesse modalità con le quali è stata allertata:

  • in caso di allarme del tipo "A", il cessato allarme sarà segnalato da un suono di sirena prolungato per una durata di circa tre minuti.
  • in caso di allarme del tipo "B", il cessato allarme sarà diramato con un suono di sirena interrotto ad intervalli di due secondi per la durata di tre minuti.
  • In caso di allarme diramato a mezzo altoparlanti o nel caso che non fosse possibile utilizzare la sirena dello stabilimento, il cessato allarme sarà comunicato sempre con altoparlanti o a mezzo comunicati stampa.

Ulteriori norme di comportamento generale che la Società intende suggerire alla popolazione in caso di incidente sono le seguenti:

  • in caso di allarme agire subito ed in modo disciplinato, evitando il panico
  • allontanarsi rapidamente dallo stabilimento
  • non lasciare l'abitazione se non espressamente richiesto
  • rimanere o portarsi in ambienti chiusi
  • abbandonare gli scantinati
  • chiudere porte e finestre
  • interrompere l'erogazione del gas domestico
  • non fumare e non usare fiamme libere, non provocare scintille, spegnere fornelli ed ogni altra fonte d'innesco
  • chiudere persiane, avvolgibili e tende
  • disattivare i sistemi di ricambio d'aria
  • disattivare gli impianti elettrici
  • non usare il telefono: lasciare le linee libere per le comunicazioni di emergenza
  • rimanere in ascolto della radio mediante apparecchio a batteria; prestare attenzione ad eventuali messaggi da altoparlante e seguire le istruzioni fornite
  • al segnale di cessato allarme riaprire porte e finestre

Quando la repentinità dell'incidente non consenta una consultazione tra le Autorità di Protezione Civile, la scelta in merito alle due diverse forme di allarme e, quindi, di protezione da adottare, sarà fatta dal responsabile dello stabilimento.
Secondo le istruzioni contenute nel P.E.E. in ogni caso compete al Prefetto dichiarare lo stato di emergenza e rendere note, attraverso un comunicato stampa, ed altri sistemi di informazione (radio e reti televisive locali, altoparlanti) le misure adottate a tutela della pubblica incolumità. Le misure di sicurezza adottate a seguito della dichiarazione dello stato di allarme possono ritenersi concluse a seguito della dichiarazione di cessato allarme.
Posti di blocco e aree di sicurezza
Quando a seguito d'accadimento incidentale, sia necessario garantire il regolare svolgimento delle operazioni mirate alla tutela della popolazione, o quando debba procedersi alla evacuazione dell'area prossima allo stabilimento e comunque compresa nei 650 m., le Forze di Polizia, ivi comprese quelle della Polizia Locale del Comune di Cremona, dovranno assicurare la predisposizione di adeguati posti di blocco.
I posti di blocco sono stati suddivisi in posti di blocco di prima e seconda categoria; i primi corrispondono a quelli che, per ragioni di sicurezza, devono essere effettuati in via prioritaria; i secondi hanno un grado di priorità inferiore rispetto ai primi, in quanto, anche se effettuati meno tempestivamente, non pregiudicano in modo significativo il buon esito degli interventi mirati alla tutela della pubblica incolumità.
I posti di blocco previsti sono:
A cura della Polizia Locale di Cremona:

  • 1A, ex S.S. nr. 234 - incrocio via Stazione - Riglio
    blocco della circolazione sulla ex S.S. nr. 234 (Codognese) in corrispondenza dell'incrocio con le vie Stazione e Riglio, facendo proseguire il traffico verso Nord (divieto di transito verso Sud ed Est).
  • 1B, via Brodolini, incrocio via Grandi - Di Vittori blocco della circolazione sulla via Brodolini in corrispondenza dell'incrocio con le vie Grandi e Di Vittori, facendo proseguire il traffico in direzione Est-Ovest (divieto di transito verso Sud via Milano). Presidio del punto di convergenza e dell'eliporto di emergenza.
  • 1C, via Milano intersezione via Costone di Sotto
    blocco della circolazione sulla via Milano all'altezza dell'incrocio con la via Costone di Sotto in direzione Ovest, deviando il traffico verso Sud.

A cura del Comando dei Carabinieri:

  • 2A, Strada Alzaia Settentrionale - Canale Navigabile
    blocco della circolazione lungo la strada alzaia settentrionale del Canale Navigabile, in corrispondenza dello stabilimento ISP Arvedi, a circa 500 metri da Ponte sul Canale Navigabile.
  • 2B, via Vulpariolo - incrocio via d'accesso alla discarica A.E.M.
    blocco della circolazione sulla via Vulpariolo in corrispondenza dell'incrocio con la via d'accesso alla discarica di inerti di proprietà A.E.M., in direzione Ovest e Nord, facendo proseguire il traffico verso Est.
  • 2C, S.S. 415 - Rondò Costa S. Abramo (Castelverde)
    blocco della circolazione sulla S.S. n. 415, all'altezza del rondò di Costa S. Abramo (Castelverde), in direzione Sud (Casanova del Morbasco) facendo proseguire il traffico in direzione Est Ovest.

A cura della Polizia Stradale:

  • 3A, via Acquaviva - incorcio via Marasca Bassa
    blocco della circolazione sulla via Acquaviva all'altezza dell'immissione nel piazzale Park Arvedi, facendo proseguire il traffico verso Est (divieto di transito verso Ovest). Presidiare il punto di convergenza e l'eliporto di emergenza (park Arvedi ATA).
  • 3B, ex S.S. n. 234 - altezza ingresso palestra Cavatigozzi
    blocco della circolazione sulla ex S.S. 234 all'altezza dell'ingresso con la nuova palestra di Cavatigozzi in direzione Ovest, facendo proseguire il traffico verso Est.
  • 3C, ex S.S. n. 234 - incrocio con la S.P. 47
    blocco della circolazione sulla ex S.S. 234 all'altezza dell'incrocio con la S.P. 47 nel territorio del comune di Grumello Cremonese, deviando il traffico pesante verso Sud (divieto di transito verso Est).

A cura della Polizia di Stato (Questura):

  • 4A, ex S.S. 234 - incrocio via Picenengo
    blocco della circolazione all'altezza della via Picenengo in direzione Est deviando il traffico verso Nord.
  • 4B, via Acquaviva - fronte stabilimento Arvedi I.S.P.
    blocco della circolazione sulla via Acquaviva all'altezza dello stabilimento Arvedi ISP in direzione Est deviando il traffico verso Ovest.
  • 4C, ex S.S. 234 - incrocio con S.P. 84
    blocco della circolazione sulla ex S.S. n. 234, nel comune di Pizzighettone, all'incrocio conla S.P. 84, incanalando il traffico pesante verso Nord (divieto di transito verso Est).

Aree di sicurezza
Qualora sia stata disposta dal Prefetto la procedura di EVACUAZIONE, la popolazione interessata dovrà recarsi all'esterno dell'area a rischio dirigendosi a piedi verso i seguenti luoghi di raccolta, scegliendo quello più vicino:

  • parcheggio acciaieria ISP (luogo di raccolta ed elisoccorso)
  • parcheggio ATA (luogo di raccolta ed elisoccorso)
  • campo di calcio di quartiere compreso tra le vie Grandi, Zana, Di Vittorio e Paulli (luogo di raccolta ed elisoccorso)

Raggiunti i predetti luoghi di raccolta, il Sindaco dispone che, con i mezzi appartenenti all'A.E.M. di Cremona, si proceda al trasporto delle persone evacuate presso l'area dell'Ente Manifestazioni Fieristiche di Cremona.
Mezzi di comunicazione previsti
All'interno dello stabilimento i mezzi di comunicazione utilizzabili in emergenza sono:

  • telefono con 12 linee a ricerca automatica
  • ricetrasmittenti interne tra operatore di impianto e sala controllo
  • altoparlante diffusore per piazzale sosta autobotti
  • sirena di allarme
  • linea telefonica dedicata alla sala controllo
  • telefono cellulare sono ad uso emergenza in sala controllo

Presidi di pronto soccorso
I presidi di pronto soccorso disponibili in caso di emergenza per il personale all'interno dello stabilimento sono:

  • n. 2 cassette di pronto soccorso ubicate in sala controllo ed in prossimità degli spogliatoi;
  • apposito locale con presidio sanitario (infermeria) dotato di una cassetta di pronto soccorso.

I presidi di pronto soccorso esterni allo stabilimento disponibili per la popolazione e previsti nel Piano di Emergenza Esterna sono:

  • Comando provinciale dei Vigili del Fuoco a circa 5 km
  • Ospedale Civile di Cremona a circa 7 km