- quali possono essere gli effetti degli incidenti ipotizzati
- le misure di prevenzione e sicurezza adottate dall'azienda
Sia gli effetti degli incidenti che le misure previste dal piano d'emergenza esterna sono differenti a seconda della distanza dallo stabilimento e della direzione del vento.
Tipo di effetti per la popolazione e per l'ambiente
I possibili danni a cui potrebbero essere esposti i soggetti presenti sono quelli conseguenti a radiazioni termiche pericolose, sovrapressione da esplosioni e ricaduta di frammenti. Nessun danno ambientale dovuto ad inquinamento è possibile, data la natura delle sostanze presenti. La popolazione effettivamente in pericolo tra quella presente nell'area a rischio è quella ubicata all'aperto; i soggetti all'interno di edifici e lontani da superfici vetrate sono di per sé protetti dagli effetti incidentali. Gli effetti incidentali si esauriscono nel breve termine e non comportano effetti a medio e a lungo termine.
L'estensione fisica massima delle aree a rischio all'esterno dello stabilimento indicata nella scheda di informazione del marzo 2006 è di 254 metri nel caso di rilascio di nube di vapore infiammabile (FLASH FIRE) con dispersione per gravità.
Per gli altri scenari incidentali ipotizzati le aree di impatto sicuro o molto probabile sono tutte comprese all'interno del perimetro dello stabilimento e pertanto non si prevedono effetti dannosi per la popolazione.
Misure di prevenzione e sicurezza adottate
Gli impianti sono stati progettati, realizzati e costruiti secondo criteri di sicurezza consolidati ed in accordo a quanto stabilito dal DM 13.10.1994; sono gestiti da personale qualificato ed addestrato alla conduzione degli stessi in condizioni normali e di emergenza.
Gli impianti sono provvisti di sistemi di controllo, di allarme e di blocco che, in caso di anomalie, consentono la fermata automatica in sicurezza degli stessi.
Le precauzioni di carattere generale adottate nella realizzazione delle installazioni, allo scopo di evitare gli incidenti o quantomeno minimizzare gli effetti, si possono così riassumere:
- progettazione secondo norme molto restrittive: in particolare i serbatoi sono conformi alle norme I.S.P.E.S.L. per i recipienti a pressione e gli impianti elettrici alle norme CEI per impianti in aree con pericolo di incendio o esplosione;
- impiego unicamente di materiali di alta qualità;
- riduzione al minimo indispensabile di frangiature sia su apparecchi che tubazione;
- adozione di particolari valvole ad elevata affidabilità (fire proof);
- impiego di dispositivi telecomandati di sezionamento rapido su apparecchi e tubazioni;
- esecuzione di manutenzioni ed ispezioni programmate; - verifica di tutti i sistemi di sicurezza e blocco automatici.
Laddove necessario, si attivano sistemi di protezione antincendio manuali e la squadra di pronto intervento dello stabilimento si attiva per contrastare e mitigare le conseguenze di qualsiasi incidente, così come previsto dal piano di emergenza interna.
Detto piano stabilisce:
- le modalità di diffusione dell'allarme;
- le risorse necessarie per un'efficace intervento;
- la pianificazione delle operazioni di soccorso e mobilitazione allo sfollamento;
- le modalità di informazione e allerta delle Autorità preposte;
- le azioni da svolgere per controllare e circoscrivere gli incidenti in modo da minimizzare gli effetti e limitarne i danni per l'uomo, per l'ambiente e per le cose.
Dal punto di vista impiantistico, l'impianto è dotato di sistemi strumentali di allarme e blocco automatico concepiti e realizzati per mantenere le attività nel campo di corretto funzionamento.
Sotto il profilo operativo, la sorveglianza continua da parte del personale, le ispezioni e la formazione minimizzano la probabilità di accadimento di un incidente rilevante.
Per prevenire rischi dovuti ad errore umano nelle baie di travaso sono stati posizionati cartelli che indicano le procedure e le misure di sicurezza da rispettare durante i travasi di GPL. Ogni operatore possiede un Manuale Operativo e di sicurezza contenente tutte le procedure per operare in sicurezza.
Corsi di addestramento e formazione sono periodicamente tenuti a tutto il personale.
Tutto il personale che opera nell'impianto, prima di essere inserito nella mansione, è affiancato da un operatore esperto, per un adeguato periodo di tempo.
Come previsto nelle procedure del SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA, sono effettuate riunioni periodiche antinfortunistiche e regolari prove simulate di emergenza.
I serbatoi sono tumulati e con calotte e passiduomo coibentati, quindi protetti da surriscaldamento esterno.
Le attrezzature dei punti di travaso sono efficacemente protette da urti da parte delle autocisterne, disponendole su isola sopraelevata rispetto al piano carrabile di almeno 25 cm ed a sufficiente distanza dai bordi dell'isola.
I punti di travaso sono dotati di valvole pneumatiche e valvole antistrappo (break away) per evitare la fuoriuscita di GPL in caso di rottura della manichetta di carico o del braccio di carico dovuta alla manovra dell'autocisterna.
Le operazioni di travaso sono effettuate esclusivamente da personale addetto all'impianto; è affisso in chiara evidenza il regolamento interno che illustra i pericoli e stabilisce le norme da osservare nelle varie operazioni di lavoro e le manovre da effettuare in caso di emergenza.
Tutte le sezioni di impianto sono installate in luogo aperto, naturalmente ventilato; non è pertanto ipotizzabile la formazione e/o la persistenza di sostanze pericolose.
La circolazione all'interno del Deposito è regolata in conformità a quanto prescritto dal Codice Stradale.
Allo scopo esiste una procedura interna che pone un limite di velocità massimo di 10 km/h e definisce i percorsi da seguire dagli automezzi che entrano in Stabilimento: inoltre, la disposizione di apparecchiature e tubazioni è stata studiata in modo da minimizzare al massimo la possibilità di collisioni e, in ogni caso, in modo da non esporle a danni, in seguito ad urti accidentali.
In caso di interventi manutentivi con l'uso di veicoli e/o macchine di sollevamento, è richiesto, secondo procedura, il rilascio di autorizzazione scritta (permessi di lavoro), su cui sono riportate le modalità e le avvertenze cui ottemperare per le manovre e l'esecuzione dei lavori richiesti.
Descrizione dei sistemi di blocco per la messa in sicurezza dell'impianto
Il sistema di blocco dei travasi di GPL in ogni fase di attività è subordinato al raggiungimento di condizioni di processo (livelli, temperatura, pressione portata) e soglie di concentrazione di miscela infiammabile/esplosiva sufficientemente cautelative.
L'attuazione del blocco avviene automaticamente, a seguito dell'intervento del sistema di controllo (computer) o dell'operatore (su allarme) in modo da interrompere ogni attività nel settore interessato o nell'intero stabilimento.
Questo significa che, a seguito di un segnale di blocco, vengono interrotte le operazioni di travaso mediante l'arresto dei motori e l'intercettazione delle linee (chiusura automatica delle valvole motorizzate).
I segnali iniziatori di blocco automatico, per ogni settore dell'impianto sono:
- Darsena ormeggio e travaso bettolina
- Serbatoi
Presenza di gas, alto livello, alta temperatura e alta pressione bloccano il serbatoio interessato. - Sale pompe e compressori
Presenza di gas nella zona, pressione di mandata eccessiva e bassa pressione in aspirazione alle pompe arrestano i motori. Per i compressori valgono gli stessi blocchi delle pompe con l'aggiunta di alta temperatura in mandata e alto livello del liquido nel separatore. - Gruppo frigorifero
Alta pressione, alta temperatura e alto livello arrestano il condensatore. - Baie di carico autobotti e ferrocisterne
Presenza di gas, mancanza di continuità messa a terra, pressione insufficiente nella ferrocisterna e nelle autobotti, portata eccessiva e raggiungimento della quantità predeterminata arrestano le pompe di carico e chiudono le valvole. - Linee di trasferimento fase liquida e fase gassosa
Alte portate, alte pressioni, alte temperature e raggiungimento della quantità predeterminata arrestano le pompe di trasferimento.
Sistemi di rilevamento di gas infiammabili
Rilevatori di gas a cella catalitica sono stati installati nei seguenti punti critici dello stabilimento:
- darsena di ormeggio e travaso bettolina
- sala pompe bettolina
- sala pompe e compressori
- vani di ispezione serbatoi da 1.000 mc.
- baie di carico autobotti e ferrocisterne
Per la rilevazione del perimetro dello stabilimento e per i vani di ispezione dei serbatoi da 3.000 mc. sono stati installati rilevatori di gas a raggio infrarosso.
Tutto il sistema di rilevazione fughe di gas, è interfacciato con i computers di gestione e provvede automaticamente alla messa in sicurezza dell'intero stabilimento mediante chiusura delle valvole e arresto immediato dei motori. La manutenzione dei rilevatori è preventiva e programmata a cadenza trimestrale ed è eseguita da ditta specializzata fornitrice (come prevede il D.M. 13/10/94).
Misure per evitare cedimenti delle strutture (serbatoi e tubazioni) in caso di incendio e esplosione
Le misure adottate sono così riassunte:
- serbatoi tumulati, cioè ricoperti da uno strato di terra e sabbia vegetale che li protegge dalle escursioni termiche e da eventuali incendi
- tubazioni parzialmente interrate e con supporti a molla
- valvole e attutori pneumatici di tipo "fire proof"
- muri paraschegge fra ogni baia di carico con lo scopo di evitare propagazione di incendi alle baie vicine e contenere gli effetti di scoppio e lancio di proiettili
- sistemi di raffreddamento a barriera d'acqua nei punti di travaso, nonché idranti fissi e monitori telecomandati con copertura totale dell'area dell'impianto.
Misure contro l'incendio
L'impianto antincendio è stato progettato secondo i criteri stabiliti dal D.M. 13/10/94 ed è costituito da:
- 10 monitori telecomandati
- impianti fissi a diluvio per ogni baia di carico comandati da sala controllo
- rete di distribuzione interrata
- 2 sale pompe alimentate direttamente dal Canale Navigabile Milano Cremona Po (riserva illimitata) ed una pompa di pressurizzazione della rete di distribuzione.
È altresì presente una rete di idranti a colonna dotati ciascuno di due attacchi di uscita UNI 70 e uno UNI 45 per attacco motopompa Vigili del Fuoco e sono dislocati in opportune zone dell'impianto estintori a polvere portatili.
Tutti gli impianti antincendio sono esaminati e autorizzati dai Vigili del Fuoco.
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