- il nome comune o generico
- la classificazione del pericolo sulla base delle prescrizioni contenute nel D. Lgs. n. 52 del 3 febbraio 1997
- l'identificazione delle sostanze pericolose ai sensi del D.M. del 28 aprile 1997 attraverso l'attribuzione di un codice che associa una sigla per identificare il pericolo (es. r 25) ad una frase per identificare il rischio (es. tossico per ingestione)
- la massima quantità di sostanze pericolose presenti nell'insediamento industriale
Ecco l'elenco delle sostanze chimiche a rischio movimentate negli impianti della società.
Sostanze e preparati suscettibili di causare un eventuale incidente rilevante
Le sostanze e i preparati elencati nella tabella a margine possono manifestare i rischi indicati solo ed esclusivamente in caso di incidente rilevante.
Nome generico o comune: PROPANO
Classificazione di pericolo: F+ estremamente infiammabile
Principali caratteristiche di pericolosità: R12 - Gas liquefatto estremamente infiammabile
Max quantità presente (t): 6.440
Usi del prodotto
Carburante per motori a combustione interna, combustibile per usi domestici e industriali, propellente per aerosol.
Nelle condizioni previste di stoccaggio e d'uso il prodotto non presenta rischi per gli utilizzatori.
Trattasi però di gas liquefatto estremamente infiammabile. In caso di rilascio il liquido che fuoriesce da un contenitore evapora rapidamente creando pericolo di esplosione e incendio anche a distanza. Il gas è più pesante dell'aria e si propaga radente al suolo, è invisibile ma produce nebbia in caso di aria umida. Può formare miscela esplosiva con l'aria specialmente in ambienti chiusi o dentro recipienti vuoti e non bonificati. Il forte riscaldamento provoca un notevole aumento di volume e di pressione del prodotto con pericolo di scoppio del recipiente che lo contiene se non dotato della valvola di sicurezza.
Un'esposizione eccessiva ai vapori (ad esempio nel caso di uso prolungato in ambienti chiusi o poco ventilati) può provocare irritazione agli occhi e alle vie respiratorie malessere e stordimento.
L'accumulo dei vapori in ambienti chiusi può provocare asfissia per mancanza di ossigeno. La rapida evaporazione del liquido a contatto con la pelle e con gli occhi causa ustioni da freddo.
Consigli di prudenza per i lavoratori
- Operare in luoghi ben ventilati e, comunque, nel rispetto della normativa relativa alla prevenzione incendi
- Non fumare
- Durante le operazioni di trasferimento e/o di miscelazine, osservare misure protettive contro le scariche elettrostatiche (collegamento a terra dei contenitori, ecc.)
- Temperatura di stoccaggio raccomandata: T ambiente (fino a 50° C max)
- Non stoccare in prossimità di fonti di accensione
- Non forare, tagliare, smerigliare, saldare, brasare, incenerire o bruciare i contenitori vuoti non bonificati
- Evitare il contatto del prodotto liquido con la pelle
- Evitare di respirare i vapori del prodotto. Operare in luoghi ben ventilati
Interventi di primo soccorso per i lavoratori
In caso di ustioni da freddo della cute, trattare la parte con acqua tiepida e protegger con bende o panni puliti. Chiedere assistenza medica o portare in ospedale. Non applicare pomate o altro, se non dietro indicazione del medico.
In caso di contatto con gli occhi, irrigare abbondantemente con acqua tiepida e proteggere con bende o panni puliti. Chiedere assistenza medica o portare in ospedale. Non applicare pomate o altro, se non dietro indicazione del medico.
Nome generico o comune: GAS DI PETROLIO LIQUEFATTO (GPL) miscela di butano e propano
Classificazione di pericolo: F+ estremamente infiammabile
Principali caratteristiche di pericolosità: R12 estremamente infiammabile
Max quantità presente (t): 3.060
Usi del prodotto
Carburante per motori a combustione interna, combustibile per usi domestici e industriali, propellente per aerosol.
Nelle condizioni previste di stoccaggio e d'uso il prodotto non presenta rischi per gli utilizzatori, dato l'uso in circuito chiuso. Tuttavia l'esposizione si può verificare per perdite accidentali di liquido o vapori.
I vapori sono infiammabili e più pesanti dell'aria, e si propagano a quota suolo con rischi d'incendio e di esplosione anche a distanza. Il prodotto non è da considerare tossico, ma l'accumulo di vapori in ambienti confinati può creare rischi di asfissia per mancanza d'ossigeno.
In caso di perdite accidentali il liquido evapora rapidamente assorbendo calore. Il rapido raffreddamento delle superfici a contatto può causare ustioni da freddo.
Consigli di prudenza per i lavoratori
- Operare in luoghi ben ventilati e, comunque, nel rispetto della normativa relativa alla prevenzione incendi
- Non fumare
- Durante le operazioni di trasferimento e/o di miscelazine, osservare misure protettive contro le scariche elettrostatiche (collegamento a terra dei contenitori, ecc.)
- Temperatura di stoccaggio raccomandata: T ambiente (fino a 50° C max) - Non stoccare in prossimità di fonti di accensione
- Non forare, tagliare, smerigliare, saldare, brasare, incenerire o bruciare i contenitori vuoti non bonificati
- Evitare il contatto del prodotto liquido con la pelle
- Evitare di respirare i vapori del prodotto. Operare in luoghi ben ventilati.
Intervento di primo soccorso per i lavoratori
In caso di ustioni da freddo della cute, trattare la parte con acqua tiepida e protegger con bende o panni puliti. Chiedere assistenza medica o portare in ospedale. Non applicare pomate o altro, se non dietro indicazione del medico.
In caso di contatto con gli occhi, irrigare abbondantemente con acqua tiepida e proteggere con bende o panni puliti. Chiedere assistenza medica o portare in ospedale. Non applicare pomate o altro, se non dietro indicazione del medico.
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