Sempre più le città introducono provvedimenti restrittivi alla mobilità veicolare, per obblighi di legge (legge 267/2000, articolo 54, comma 2), per volontà dimostrative (domeniche ecologiche), per emergenza smog (Piano antismog in caso di inquinamento acuto; Blocco dei mezzi di trasporto sul territorio comunale in alcuni orari in inverno).
Anche Cremona ha proposto e attuato strumenti di blocco del traffico automobilistico. Queste azioni sono oggetto di dibattito sui giornali e nelle sedi pubbliche, perché creano disagi e malcontento a coloro che utilizzano l'auto privata per raggiungere il posto di lavoro o che fanno compere veloci.
Sono però spesso gli stessi cittadini, quasi l'altra faccia di un giano bifronte, che subiscono - e dichiarano - il malessere di una città poco a misura dei bambini e di una mobilità lenta. Anche Cremona è una città dove aumentano le patologie respiratorie dovute all'inquinamento (ormai comprovate da studi) e dove la densità di attività di cura soprattutto per padri e madri che lavorano si complica nel primo mattino con la percezione del traffico. E sono le donne che maggiormente segnalano al Comune questi problemi.
Il Piano territoriale degli orari ha così interpretato esigenze e criticità per i cittadini di Cremona:
- Situazioni di disordine, inquinamento atmosferico e insalubrità sono particolarmente rilevanti nei pressi delle scuole negli orari di ingresso e uscita degli allievi. I bambini sono i soggetti deboli nei confronti della mobilità autonoma e della sicurezza stradale e sono i più esposti ai danni da inquinamento, perché respirano ad altezza più vicina al suolo, dove maggiore è la presenza di sostanze inquinanti provenienti dagli scarichi delle auto.
- Gli orari di punta del traffico al mattino e verso sera (prevalenti orari di apertura/chiusura delle attività scolastiche e lavorative) contribuiscono in modo rilevante alla fase di costruzione dell'inquinamento giornaliero che presenta generalmente, in giorni feriali, due picchi nella curva dell'inquinamento atmosferico (dati orari Arpa, 2004-2005). Per l'emissione di gas inquinanti è opportuno agire riducendo i picchi di traffico, cioè riducendo ad esempio la presenza di auto. Diversamente fluidificare il traffico o desincronizzare gli orari, produrrebbe solo una redistribuzione nel giorno della stessa quantità di sostanze inquinanti emesse dai mezzi di trasporto.
- Le fasce orarie di ingresso/uscita a/da scuola così come al/dal lavoro coincidono con un ampio momento di difficoltà di conciliazione tra vita, lavoro e cura per gli individui. Tali difficoltà sono legate, da un lato, a fattori interni alla gestione familiare, dall'altro lato, all'articolazione dei servizi urbani e all'organizzazione del lavoro. In questi momenti della giornata, il ruolo di doppia presenza per cura e lavoro dei genitori deve fare i conti con problemi quali: la congestione del traffico soprattutto al mattino e verso sera, la rigidità degli orari di lavoro, la rigidità degli orari e dei percorsi dei mezzi di trasporto pubblico, la difficoltà di movimento a piedi e in bicicletta con agio e sicurezza in strade e sui marciapiedi, la carenza di punti di scambio modale dei mezzi di trasporto, la coincidenza degli orari di lavoro con gli orari di ingresso a scuola dei figli, la impossibilità di avere "tutti" in centro storico il "parcheggio sotto il luogo di lavoro".
- L'offerta di trasporto pubblico a Cremona presenta rigidità degli orari e dei percorsi. Ricerche preliminari al nuovo servizio di trasporto pubblico (ricerca: Sisplan 2001) registravano non solo un sottoutilizzo delle aree a servizi e una scarsa manutenzione delle attrezzature e dei manufatti, ma anche diseconomie nel trasporto pubblico.
- I commercianti hanno mostrato perplessità e difficoltà in relazione alla definizione di giorni e fasce orarie di blocchi del traffico veicolare non concertate.
- Le dipendenti e i dipendenti degli uffici pubblici e non segnalano problemi di conciliazione tra la vita familiare e il lavoro durante il lungo periodo delle vacanze scolastiche estive, quando i figli sono a casa e si riscontra l'esigenza di trascorrere occasioni di tempo libero con i figli e gli amici.
Esigenze e criticità vengono sottolineate a "partire dalle pratiche di vita dei cittadini. Le pratiche di vita dei cittadini sono descritte sia rispetto all'articolazione dei tempi di vita sia attraverso i luoghi frequentati. La mobilità costituisce la lente di osservazione" (Consiglio comunale di Cremona, Piano degli orari, delibera n. 46, 29/4/1999).