È opportuno sottolineare che il progetto su via Palestro è partito molto tempo prima che si verificasse l'emergenza smog nell'inverno 2001-2002. Il tema degli orari della scuola è entrato nell'agenda politica di questa amministrazione ancora nell'ottobre 1998 quando con i presidi, direttori didattici, alcuni professori degli istituti scolastici pubblici e privati della città, la consulta degli studenti e il Provveditorato, sono iniziate le prime riflessioni per sperimentare azioni volte ad una migliore armonizzazione degli orari e dei tempi della scuola con le esigenze delle famiglie, degli studenti, del personale scolastico insieme ai ritmi dell'organizzazione urbana, all'uso degli spazi, alla mobilità, al trasporto e all'uso dei servizi cittadini. Nessuna improvvisazione dunque.
Solo dopo un'approfondita indagine che ha coinvolto 65 scuole cittadine di ogni ordine e grado, pubbliche e private, attraverso la distribuzione di 14.000 questionari, sono stati individuati i cantieri di sperimentazione. Indagine dalla quale abbiamo ricavato preziose informazioni rispetto alle abitudini delle famiglie e degli studenti in tema di trasporti scolastici, di orari scuola/lavoro, dell'uso dei servizi cittadini e delle richieste di sicurezza per l'accesso alle aree scolastiche.
Via Palestro è la cittadella degli studi per eccellenza, per la concentrazione di servizi educativi e culturali, le scuole, la Biblioteca, il Museo, l'Informagiovani e la futura Mediateca. Nelle ore di avvio e di chiusura delle attività didattiche era affollata, insicura, difficile da attraversare con la concentrazione di pedoni, auto, motorini, biciclette di studenti, genitori, insegnanti che contemporaneamente si trovano a utilizzare quella via e i suoi spazi. Nelle altre ore della giornata, Via Palestro appariva un deserto urbano, occupata solo dalle auto in sosta su entrambi i lati, compresa la ormai sbiadita pista ciclabile, e un percorso da fare a gran velocità per raggiungere la stazione o le altre zone a nord della città.
Appare una via strategica per una naturale prosecuzione di Corso Campi e, avendo recuperato la vecchia pista ciclabile, cancellata dalle auto in sosta, può considerarsi un comodo e sicuro percorso dalla stazione al Parco al Po, ma non solo. Una via usata, ma non vissuta.
Con questo progetto che, sottolineiamo, è sperimentale, vogliamo animare, rendere più sicura e vivibile l'intera zona agendo sugli orari e sulle abitudini delle persone e lavorando con loro. Solo sperimentando è possibile trovare con loro, con i soggetti e gli attori interessati, le soluzioni più percorribili, ma anche più innovative e coraggiose. Siamo consapevoli che incidere sulle abitudini è più complesso che costruire nuovi parcheggi, o individuare nuove aree di sosta in centro storico. Modificare le proprie abitudini spaventa perché altera gli equilibri consolidati, mette in discussione l'uso di spazi e di luoghi che si considerano intoccabili, acquisiti per diritto.
L'obiettivo di questo progetto è quello di lavorare sulla domanda e non sull'offerta, indirizzando la scelta verso una maggiore consapevolezza e responsabilità rispetto a garantire agli studenti, city user o cittadini cremonesi, a tutti i lavoratori che si muovono per recarsi nelle rispettive sedi un posto auto gratuito nel proprio luogo di lavoro o di studio. Su questi temi il confronto è aperto. Il tema dell'ambiente ha a che fare con le nostre abitudini, con l'uso che noi facciamo della città e dei suoi spazi. Il progetto della cittadella degli studi di Via Palestro vuole essere anche una risposta a questo tema e per chi amministra, l'obbligo di trovare soluzioni anche poco popolari, ma incisive e coraggiose, come è stato fatto in questo caso. Il progetto in ogni caso potrà essere migliorato. Dopo la sperimentazione, il cantiere di Via Palestro rimarrà comunque aperto, sarà un laboratorio attivo, vivace, capace di animare e di far dialogare il mondo della scuola con l'intera città.
Prima di questa sperimentazione Via Palestro era solo una via da usare solo come un comodo parcheggio, oggi ci si è accorti finalmente che in alcuni orari della giornata è popolata da tremila ragazzi, ai quali è indirizzato questo progetto e con i quali intendiamo proseguire nella sua progettazione.
L'Assessore al Progetto Tempi e Orari
Caterina Ruggeri
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