Documento Direttore del Piano dei tempi e degli orari per la città di Cremona (1999)

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Documento Direttore 1999 del Piano dei tempi e degli orari per la città di Cremona

L'IMPIANTO

La redazione del presente Documento direttore 1999 chiude la prima fase del Piano dei tempi e degli orari per la città di Cremona (Pto-CR) che ha agito per progetti pilota.
La prima fase, denominata Piano regolatore degli orari di Cremona (Pro-CR), ha avuto natura sperimentale ed è stata caratterizzata dall'insediamento presso il Comune dell'Ufficio tempi e dall'istituzione di una Commissione di dirigenti per la progettazione e gestione di quattro progetti pilota.

Il Documento direttore 1999 (Deliberazione Con. Com. n. 46 del 29 aprile 1999

) costituisce il passaggio alla seconda fase del Pto-CR e indica gli strumenti per portare a compimento i progetti avviati nella fase sperimentale (Pro-CR) e per consolidare gli strumenti tecnico-istituzionali per le politiche temporali.

Il Documento direttore 1999 è articolato in tre politiche che delineano le direttrici di marcia per stabilizzare il Pto-CR, quali indicazioni per la prossima legislatura. Su indicazione della Giunta Comunale e del Sindaco, il documento viene sottoposto al Consiglio Comunale.

Il Documento direttore 1999 è accompagnato da un testo che ricapitola l'esperienza progettuale della fase di sperimentazione (Pro-CR). Con ciò il Pto è da pensarsi come una tappa di un lungo processo di innovazione tematica nel campo dell'azione pubblica.

L'EREDITÀ DELLA FASE DI SPERIMENTAZIONE

L'eredità della fase di sperimentazione, utile per la gestione di politiche temporali urbane, consiste:

  1. nel corredo istituzionale (Ufficio tempi; Gruppo di pilotaggio con amministratori, dirigenti, tecnici e consulenti a cui partecipa anche la Commissione dei dirigenti costituita dai responsabili dei settori implicati nelle politiche, con un coordinatore responsabile anche del Gruppo di pilotaggio; l'assessore al Commercio designato dal Sindaco quale responsabile del Pro-CR; la consulenza del Politecnico di Milano);
  2. nella diffusione di competenze specialistiche in materia di progettazione e strumentazione per l'azione sui tempi urbani presso amministratori e dirigenti dell'amministrazione comunale;
  3. nella dotazione di una strumentazione tecnica (analisi cronografica);
  4. nella filosofia di azione dell'Ufficio tempi secondo forme partenariali, partecipate e anche trasversali fra uffici e settori del comune.

Corredo istituzionale, competenze amministrative e strumentazione tecnica sono da intendersi ancora non sufficientemente sviluppate, non solamente a Cremona, ma anche nell'esperienza complessiva delle politiche temporali in Italia.

I TEMI DELLE POLITICHE TEMPORALI A CREMONA

Le tre politiche temporali riguardano:

Mobilità lenta e veloce in reti di quartieri e percorsi per cittadini e ospiti
Aprire la città ai giovani, un'occasione per domani
Costruzione degli strumenti tecnico-istituzionali per le politiche temporali

Le politiche temporali sono politiche per la qualità della vita dei cittadini e per la qualità urbana.
Le politiche temporali agiscono sugli aspetti orari e temporali della qualità sulla base del principio di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

PERCHÉ LE POLITICHE TEMPORALI AGISCONO SIA SULLA QUALITÀ DEI TEMPI DI VITA DEI CITTADINI, SIA SULLA QUALITÀ URBANA?

L'ottica oraria e settoriale ha guidato la fase iniziale delle azioni temporali in Italia e si sono soprattutto fatte azioni di miglioramento degli orari di apertura dei servizi in accordo con un cambiamento del profilo temporale della domanda dei cittadini.
Rapidamente l'ottica oraria è evoluta verso una più complicata ottica temporale. Inoltre è facile riconoscere che un riordino degli orari ad esempio dei musei e del commercio è già stato attuato con direttive nazionali.
Oggi, le politiche temporali partono dalle pratiche di vita dei cittadini.
Le pratiche di vita dei cittadini sono descritte sia rispetto all'articolazione dei tempi di vita sia attraverso i luoghi urbani frequentati. La mobilità costituisce la lente di osservazione.

Le aree urbane sono interpretate come cronotopi, cioè luoghi di tempi vissuti.

COS'È UN CRONOTOPO

Le zone urbane insediano funzioni e attività private o pubbliche, collettive o individuali. Queste attività sono regolate da regimi di orari caratteristici (industriali, familiari, commerciali, scolastici). I regimi di orario governano le presenze nel luogo e le compresenze di persone, uomini e donne, di età diverse, le quali si ripartiscono negli spazi pubblici e privati e, a volte, sono in competizione per l'uso di spazi e servizi.
Il luogo stesso, costruito in un processo stratificato, lascia trasparire le temporalità storiche attraverso i materiali, gli stili e i tipi architettonici e le trame insediative.
I segni delle temporalità complesse della città di pietra costruiscono quel sentimento del tempo tipico di ogni città e, lì, di ogni suo luogo.
I luoghi sono pertanto anche dei cronotopi, cioè dei luoghi di temporalità caratteristiche ed irripetibili.
La città pensata dalle politiche temporali è una città di cronotopi, luoghi fisici animati da ritmi di presenza e compresenza dei suoi cittadini e degli abitanti temporanei.

Mobilità lenta e veloce in reti di quartieri e percorsi per cittadini e ospiti

IL PROBLEMA

Il tema della mobilità è strategico per tre motivi:

  1. la mobilità cresce in tutte le regioni europee anche in presenza di reti telematiche e pertanto sarà un problema strategico del 2000;
  2. Cremona è storicamente una città ai bordi delle grandi reti infrastrutturali e oggi le forze sociali e istituzionali hanno posto in agenda il problema del collegamento con reti locali e internazionali;
  3. è una opportunità per il futuro economico e civile della città di Cremona.

ARGOMENTI, GIUSTIFICAZIONI, FINALITÀ SOCIALI

La mobilità oggi riguarda tutti i cittadini indifferentemente dalle condizioni sociali e dalle età e ridisegna i confini delle pratiche del vivere allargandoli a scala regionale. Le ricerche parlano di uso allargato del territorio sia da parte dei residenti che degli abitanti temporanei
Cremona può essere pensata come nodo di una rete locale di circuiti di prossimità e di flussi internazionali
Cremona è oggi una città duomocentrica. Allontanarsi dal Duomo per i cremonesi significa entrare in periferia
Attorno al Duomo la morfologia urbana si struttura per isole, quartieri costruiti storicamente e caratterizzati da un forte senso di appartenenza degli abitanti, da una storia locale peculiare e da un patrimonio architettonico e artistico spesso monumentale. Le isole costituiscono la geografia dei luoghi vissuti
A Cremona il turismo culturale è una componente in crescita dell'economia cittadina
Il turismo e l'attrattività internazionale delle manifestazioni culturali e delle economie legate inducono la presenza temporanea a Cremona di popolazioni che provengono dalle regioni europee e da altri paesi
L'accoglienza della città verso gli ospiti temporaneamente presenti, provenienti dal sistema urbano nel territorio di prossimità e dai circuiti internazionali, non è solo un fattore economico teso ad incentivare i flussi e l'economia indotta, ma è espressione della ricerca di una nuova civiltà urbana
Gli spazi pubblici diventano luogo di una vita privata in pubblico e ciò induce una domanda di nuova attrezzatura funzionale
Gli spazi pubblici giocano inoltre un ruolo nel trasformare il tempo liberato dal lavoro, che riguarda un numero sempre maggiore di cittadini, in tempo scelto. In questo caso è in gioco l'esercizio della cittadinanza nei riguardi della fruibilità degli spazi pubblici intesi come patrimonio collettivo
Si assiste oggi a una competizione per l'uso dei servizi e degli spazi pubblici fra popolazioni residenti e temporanee

PRIORITÀ DEL PROBLEMI

L'adeguamento delle infrastrutture e degli orari pubblici ai nuovi profili temporali delle domande di mobilità

PRIME PROPOSTE E TEMI DA SVILUPPARE

È un ambito d'azione che può interagire con altri progetti dell'amministrazione comunale di Cremona: il Piano regolatore generale, il Piano urbano del traffico, il progetto di rete Città d'arte della Pianura Padana
È un'occasione di sviluppo dei progetti pilota della fase sperimentale: Turismo e cultura, Commercio e pubblici esercizi, Orari della pubblica amministrazione

  • Modi d'uso del centro storico per tutti i residenti e mobilità locale nei quartieri
    Sono domande fatte dal nuovo Prg. La proposta costituisce un elemento d'integrazione tra gli strumenti di gestione dello spazio e le modalità d'azione delle politiche temporali
  • Riqualificazione del sistema degli spazi pubblici aperti
    Si riferisce tanto agli spazi aperti della periferia che del centro storico
    Progetto integrato per la vivibilità degli spazi aperti delle isole
    Rivitalizzazione del centro storico per i cittadini e gli ospiti
    Percorsi urbani, per valorizzare la ricchezza monumentale delle isole urbane (interazione con il Piano urbano del traffico)
  • Indagare il ruolo abitativo di una nuova domanda di mobilità soprattutto a scala vasta
    À parte del Progetto Mobilità nel quadro della rete di città europee (Eurexcter) cofinanziato dal Fondo sociale europeo, UE
    Ricostruire la domanda di mobilità da e verso Cremona, le reti di sistemi urbani in cui è inscritta la città e i calendari d'uso per queste popolazioni
    Indagare a partire dai progetti specifici e dalle esperienze pilota in atto, garantisce una conoscenza mirata e mantiene vicino alle pratiche la ricerca sul ruolo abitativo dettato da una nuova domanda di mobilità
  • Tempi e luoghi per i giovani
    (vedi politica Aprire la città ai giovani, un'occasione per domani)

Aprire la città ai giovani, un'occasione per domani

IL PROBLEMA

Il conflitto intergenerazionale nei modi d'uso dei luoghi e rispetto ai loro regimi d'orario. Il problema riguarda i campi dell'educazione, formazione, intrattenimento, associazionismo e della città temporalmente vivibile dai giovani e dalle ragazze e ragazzi

ARGOMENTI, GIUSTIFICAZIONI, FINALITÀ SOCIALI

Le politiche temporali hanno prestato attenzione per tradizione alle biografie e alle stagioni della vita delle persone in senso antropologico e non generico. È una competenza propria delle politiche temporali che deriva dalla loro origine radicata nella cultura femminile
I ritmi di vita dei giovani sono scentrati rispetto all'apertura dei luoghi di socialità. L'inedia del "non sapere dove andare" e "non sapere cosa fare" è spesso un problema di conciliazione dei tempi individuali con quelli collettivi, di coordinamento di orari fra scuola e negozi e pubblici esercizi, di accessibilità degli spazi pubblici
Il tempo dei giovani è il più ampio rivolto alla città ed è un fattore di rivitalizzazione dello spazio urbano
I giovani sono una delle categorie sociali segnalate con grande interesse dal gruppo di pilotaggio del Pro-CR che ha già avviato un progetto pilota (Tempi della scuola) e ha individuato alcuni ambiti di lavoro mirati a questa stagione della vita
Sono già state attivate da parte del Comune azioni volte a favorire il reinserimento dei giovani nel centro storico (ad es. mutui agevolati per le giovani coppie)
Investire nel settore culturale e del tempo libero costituisce un'opportunità per i giovani e può aprire verso il mercato del lavoro
È opportuno considerare le politiche sui giovani strettamente legate alle attività culturali e allo sport
Negli ultimi anni sono sorti luoghi per i giovani (sport e tempo libero) di alto livello qualitativo anche a gestione privata. Gli spazi dei giovani di proprietà pubblica sono gestiti in gran parte tramite accordi con i privati. Recentemente sono stati avviati interventi per il miglioramento delle infrastrutture

PRIORITÀ DEL PROBLEMA

Il ruolo dell'ente pubblico nell'ospitare e promuovere attività vicine ai giovani, in una logica di cittadinanza

PRIME PROPOSTE E TEMI DA SVILUPPARE

Il ruolo del Pto-CR in materia di politiche giovanili è di trasferimento di know how attraverso la partecipazione ad iniziative già in atto presso l'Amministrazione comunale (portando competenze di politiche integrate e di azioni su orari e tempi)
Il coinvolgimento dei giovani è un'azione delicata e necessita di apposite strategie di animazione
La politica parte dal rilevare i luoghi della socialità dei giovani (luoghi, modi di vita e d'uso)

  • Avvenimenti, spazi e attrezzature per la cultura e lo sport, dedicati ai giovani
    Tempi e luoghi per i giovani. Eventi e percorsi culturali in città
    Collaborazione del Pto-CR ad attività già avviate (ad es. rassegna musicali con attrattività di area vasta, Informagiovani, ...)
    Vivere la notte. Ampliamento della fascia di apertura notturna dei pubblici esercizi. Conflitto giovani - residenti
  • Formazione e lavoro
    Politiche per la promozione di investimenti in ambito culturale volte a produrre lavoro per i giovani
    Rilancio dell'imprenditoria/associazionismo dei giovani per la ricreazione
    Servizi territoriali integrati per gli studenti
    Interventi volti ad una riarticolazione della fascia oraria di apertura delle attività commerciali come ampliamento delle opportunità di lavoro e aumento dell'occupazione giovanile

Costruzione degli strumenti tecnico - istituzionali per le politiche temporali

IL PROBLEMA

Riguarda la costituzione degli organismi preposti alla progettazione e gestione di politiche temporali nella misura in cui l'Amministrazione comunale decide di farne uno strumento permanente dell'azione pubblica
Gli organismi sono: l'Ufficio tempi, il Gruppo di pilotaggio, la Consulta cittadina, l'Osservatorio

ARGOMENTI, GIUSTIFICAZIONI, FINALITÀ SOCIALI

La volontà politica di attuare il Pto-CR è affidata alla scelta della pubblica amministrazione in carica in base al comma 3 dell'articolo 36 della legge 8 giugno 1990, n. 142, Ordinamento delle autonomie locali e al comma 5 dell'articolo 34 dello Statuto del Comune di Cremona, 11 dicembre 1991
Questi articoli di legge assegnano al sindaco la potestà di coordinare gli orari dei servizi pubblici
Attualmente è stata presentata in Parlamento una nuova proposta di legge di indirizzo nazionale che prevede l'obbligatorietà per il sindaco dell'azione di coordinamento degli orari urbani e l'istituzionalizzazione dell'Ufficio tempi
Si tratta della proposta di legge n. 2208, 11 settembre 1996, Norme per cambiare i tempi della città, ripresentata nel 1998 congiuntamente al disegno di legge n. 4624, 3 marzo 1998, Disposizioni per sostenere la maternità e la paternità e per armonizzare i tempi di cura e della famiglia (poi diventata la [all=28] - scaricabile in formato PDF 100Kb)
È interessante notare la presentazione congiunta della proposta di legge sui tempi della città con quella della conciliazione sui tempi di vita e di lavoro.
Inoltre lo spirito della legge è ispirato a un'ottica temporale e non oraria

PRIORITÀ DEL PROBLEMA

Consolidare e costruire gli organismi per la progettazione e gestione di politiche temporali

PROPOSTE

Fino ad oggi l'Ufficio tempi ha avuto il compito di costruire l'ambiente pubblico, istituzionale e tecnico capace di animare, ospitare e coinvolgere nella costruzione dei progetti gli uffici dell'amministrazione comunale e gli attori sociali costituiti. La costruzione del problema e delle soluzioni è sempre avvenuta in modo partnerariale e non attraverso rapporti di forza
Ufficio tempi
È un ufficio aperto presso l'amministrazione comunale con compiti di:

  1. gestire politiche temporali decise dalla Giunta comunale su una proposta biennale;
  2. offrire competenza tecnica per gli aspetti orari e temporali che riguardano altre azioni pubbliche promosse sia dal Comune sia eventualmente da altre amministrazioni pubbliche;
  3. accompagnare la redazione e attuazione del Piano regolatore generale e del Piano urbano del traffico

Per garantire operatività all'Ufficio tempi è necessario individuare voci di bilancio dedicate, risorse umane (anche attraverso expertise interne e consulenze esterne) e una sede adeguata
L'esperienza italiana consiglia che nell'Ufficio tempi siano compresenti competenze urbanistiche e sociologiche per l'indagine sociale. È utile affiancare alla gestione dei progetti pilota un esperto di comunicazione
È necessario individuare la collocazione dell'Ufficio tempi nella struttura organizzativa del Comune
Gruppo di pilotaggio
Consolidare il gruppo di amministratori, dirigenti, tecnici e consulenti costituitosi attorno alla Commissione dei dirigenti e all'Ufficio tempi
Costituzione della Consulta cittadina e dell'Osservatorio
La Consulta cittadina sui tempi della città è il luogo di ascolto dei bisogni dei cittadini e degli attori sociali, di presentazione di progetti alla pubblica amministrazione, di costruzione di una visione condivisa sui problemi di natura temporale rilevanti per la città; agisce come un forum e orienta la scelta dei temi da porre periodicamente nell'agenda dell'azione pubblica
Affiancare alla Consulta cittadina un Osservatorio sul cambiamento temporale della città di Cremona costituisce un modello istituzionale di lavoro che sta conseguendo interessanti prospettive di sviluppo ad esempio a Pesaro. È una strategia per dare un potere effettivo alla Consulta di disporre di informazioni condivise ed aggiornate. L'Osservatorio è l'istituto di supporto operativo ai lavori della Consulta. Opera in collaborazione con le stesse forze sociali rappresentate dalla Consulta, l'insieme delle quali costituisce un bacino di informazioni che può essere posto alla base della costruzione di un'intelligenza collettiva.

Allegati: 

application/pdf53norm.pdf - 99.94 KB