Giardini del Cambonino: piazza Monti e piazza Aldo Moro

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panchinefontanellagiochi inclusivi per bambiniaree pic-niccampo polivalente

I giardini - Piazza Monti circa 18.766 mq – Piazza Aldo Moro circa 4133 mq - sono situati nel Quartiere 4 (Cambonino).

ATTREZZATURE E SERVIZI

Piazza Monti:

  • Panchine
  • Tavoli da pic-nic
  • Giochi per bambini
  • Fontanella
  • Campo polivalente

Piazza Aldo Moro:

  • Panchine

 

SPECIE ARBOREE

Piazza Monti:

  • Tilia Europaea
  • Quercus Robur
  • Liquidambar Styraciflua
  • Robinia Pseudoacacia
  • Pyrus Communis
  • Acer Pseudoplatanus
  • Fagus Sylvatica
  • Populus Nigra
  • Robinia Pseudoacacia "Fastigiata"
  • Acer Platanoides "Riccio"

Piazza Aldo Moro:

  • Fraxinus Ornus
  • Liquidambar Styraciflua
  • acer Saccharinum
  • Quercus Robur "Fastigiata"
  • Quercus Robur
  • Magnolia Grandiflora
  • Prunus Cerasifera "Nigra Pissardii"

SPECIE TAPPEZZANTI E ERBACEE

Piazza Aldo Moro:

  • Vinca major
  • Festuca glauca
  • Lavandula 'Dwarf Blue'
  • Santolina chamaecyparissus
  • Alissum 'Royal Carpet'
  • Heuchera x brizoides
  • Echinops bannaticus
  • Cistus florentinus
  • Cytisus scoparius
  • Arabis caucasica
  • Agaphanthus x africanus
  • Hemerocallis 'Stella de Oro'

STORIA e CARATTERISTICHE TECNICHE

Piazza Aldo Moro

Il giardino di Piazza Aldo Moro si colloca nella periferia a nord-est della città, nel quartiere Cambonino. Si tratta di una zona prevalentemente residenziale, ma al suo interno non mancano esercizi commerciali, piccoli bar e un supermercato. Sono inoltre presenti: un centro sportivo, attrezzature per lo sport all’aperto e parchi.

La piazza è racchiusa su tre lati dal porticato di due edifici per residenze e esercizi commerciali. La presenza più significativa è però quella della Chiesa di San Giuseppe, arretrata rispetto al filo degli edifici residenziali. Ad essa si accede tramite una scalinata, in quanto rimane ad una quota superiore rispetto a quella della piazza antistante. La piazza in particolare è costituita da un’area verde, tagliata in due parti, pressoché simmetriche, da un percorso centrale carrabile in masselli autobloccanti per garantire l'accesso dei veicoli al sagrato della chiesa.

L'intera piazza è stata riqualificata negli anni 2009/2010; il nuovo disegno presenta perimetri più morbidi e sinuosi. Le aree verdi non sono più semplicemente isole all'interno della piazza, ma diventano esse stesse parte integrante del sistema. Tale integrazione è resa più visibile dalla labilità dei contorni, infatti i percorsi, così come gli spazi verdi, non generano linee di demarcazione nette ma sfumano gli uni negli altri.

Le uniche linee rette nel disegno della pavimentazione, sottolineate da sedute in cemento che segnano un confine netto tra area verde e pavimentata, sono il prolungamento delle linee generate dalla scalinata di accesso alla chiesa. Questo per legare alla piazza un edificio che è sempre stato completamente estraneo al suo intorno.

Nelle bordure fiorite, come nelle aiuole, sono state impiantate alcune specie di piante tappezzanti ed erbacee. La realizzazione delle due aiuole verdi a ovest della piazza differisce dalle altre in quanto l’autobloccante che le contiene sale verso l’alto per un’altezza di circa 10 cm, ancorato ad un cordolo in calcestruzzo, che dovrà comunque rimanere invisibile in quanto nascosto dal terriccio di riempimento dell’aiuola.

Nuove alberature sono state impiantate nelle aiuole a nord della piazza in modo da formare nuove zone d'ombra rispetto a quelle passate.

L'intervento realizzato ha portato nuova immagine ed un'organizzazione chiara ad un'area fino ad oggi priva di forza e scarsamente utilizzata.

Piazza Monti

Il semicerchio che compie via Panfilo Nuvolone racchiude al suo interno un'ampia zona verde alla quale è stato affibiato il nome di Piazza Francesco Riccardo Monti. Punto di incontro per i giovani e famiglie del quartiere Cambonino, il giardino si compone di un'ampia zona erbosa attraversata da un sinuoso sentiero in autobloccanti lungo il quale si trovano panchine, tavoli da pic-nic e giochi per bambini.

I giochi sono stati pensati per consentire anche ai bambini diversamente abili di poter godere del divertimento del gioco all'aria aperta.

I ragazzi più grandi possono godere di uno spazio a loro dedicato: un campo polivalente asfaltato dotato di porte da calcio con accesso facilitato anche per persone con disabilità.

Il giardino, riqualificato nell'estate del 2019, si conferma come polo attrattivo per i residenti del quartiere che possono usufruire di momenti di relax e di svago sotto le folte chiome degli alberi.

Di fronte al Parco troviamo il Museo Civico della Civiltà Contadina, inaugurato nel 1978 nella cascina il "Cambonino Vecchio". Le "sale museali" si snodano all'interno degli ambienti tipici della cascina cremonese; sono visitabili la stalla antica, la "bügadéera", l'antica stalla dei cavalli, la casa del fattore, la casa padronale, il barchessale e la stalla nuova.  Vi si svolgono visite guidate, percorsi tematici e laboratori.

Per le scuole di ogni ordine e grado si propongono itinerari di visita adeguati all'età e al corso di studi degli alunni.

intitolazioni dei giardini

Giardino di Piazza Aldo Moro

Aldo Romeo Luigi Moro, noto semplicemente come Aldo Moro (Maglie, 23 settembre 1916 – Roma, 9 maggio 1978) è stato un politico, accademico e giurista italiano, segretario politico e presidente del consiglio nazionale della Democrazia Cristiana. Tra i fondatori della Democrazia Cristiana e suo rappresentante alla Costituente, ne divenne segretario (1959) e presidente (1976). Fu più volte ministro e cinque volte Presidente del Consiglio dei ministri. Fu rapito il 16 marzo 1978 e ucciso il 9 maggio successivo dalle Brigate Rosse.

Giardino di Piazza Monti

Francesco Riccardo Monti nacque il 6 settembre 1888 a Cremona da Alessandro, scultore, e da Angela Clementi; figlio unico, fu l’ultimo di una dinastia di scalpellini e scultori. Nel biennio 1902-1904 seguì a Cremona il corso di decorazione presso l’istituto Ponzone per le arti ornamentali e meccaniche, dove ottenne una menzione onorevole per i risultati raggiunti. A questi studi abbinò sempre l’esperienza pratica, affiancando spesso il padre nel suo studio di scultore. La sua prima attività artistica si svolse frequentemente a fianco del padre per la realizzazione di numerosi monumenti funebri di carattere familiare collocati in cimiteri del Cremonese e delle zone limitrofe.
Con lo scoppio della prima guerra mondiale Monti venne mobilitato il 21 maggio 1915 e arruolato nel 2° reggimento artiglieria di campagna; ferito in battaglia a un occhio, si recò in convalescenza presso il cugino Annibale Monti che aveva uno studio di scultore a Piacenza. Nonostante la guerra ebbe l’occasione di partecipare e vincere il concorso per la realizzazione della cimasa del frontone da porsi nel costruendo V androne del cimitero comunale di Cremona. Tornato al fronte nel febbraio 1916, ricevette il grado di caporale ma la sua attività artistica, seppur rallentata, non si fermò e durante le licenze realizzò il bozzetto per il Monumento a Gerolamo Beltrami (compiuto nel 1917 in marmo), mentre ancora in questo stesso anno eseguì il busto di Cesare Battisti, inaugurato nell’ottobre sotto i portici della residenza comunale di Crema, dove tuttora si trova. Nel 1927 partecipò a una mostra di bronzi da salotto nell’hotel Negresco di Nizza; al termine di questa esposizione si recò a New York proseguendo il suo viaggio fino alle isole Filippine. Rientrato a Cremona nel 1928, prese parte alla Mostra della caricatura presso il palazzo Cittanova. Quest’anno fu contrassegnato tuttavia anche da una grande delusione per lo scultore il quale, dopo aver partecipato a un concorso promosso dalla sua città natale per la realizzazione del Monumento ai caduti austro-ungheresi, venne a sapere che la commissione, pur avendo preferito il suo bozzetto, aveva dovuto far vincere un altro artista; su pressione di esponenti locali del partito fascista, l’idea del monumento non ebbe poi seguito. Segnato profondamente da questo episodio, nel 1929 decise di partire nuovamente da Cremona per ripercorrere il lungo viaggio del 1927: si recò a Nizza e da lì si trasferì a New York, dove fece amicizia con lo scultore Herman Atkins Mac Neil; il suo viaggio proseguì poi fino a Manila. Nella capitale delle Filippine conobbe l’architetto filippino Juan Arellano già autore di molte opere e responsabile dell’ufficio Lavori pubblici della città. Nel 1930, tornato a Cremona e portati a termine gli incarichi che gli erano stati commissionati in precedenza, vendette la casa e il suo studio e, con la famiglia, si trasferì a Manila. Dal 1931 iniziò a lavorare a pieno ritmo in questa città realizzando una serie di opere, come il frontone della facciata e l’apparato scultoreo esterno e interno del Metropolitan Theater o alcune statue per il palazzo delle Poste, in seguito entrambi distrutti a causa dei bombardamenti della seconda guerra mondiale. Nel 1934 si trasferì a Hong Kong con la famiglia pur mantenendo aperto il suo studio a Manila; nel corso di questo soggiorno realizzò la grande statua in bronzo del Generale Tan che ancora oggi domina la piazza di Fu-Nan-Fu. Morì il 12 agosto 1958 per le conseguenze dovute a un incidente automobilistico; venne sepolto nel cimitero di S. Filippo Neri a Mandaluyong nei sobborghi di Manila.

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