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L' Area naturalistica, di circa 889.305 mq, è situato nel Quartiere 10 (Po-Parco-Canottieri-Trebbia).
ATTREZZATURE E SERVIZI
Lanca Bosconello:
- Sentieri per escursioni
- Torretta Birdwatching
Area boscata:
-
nessun servizio
SPECIE ARBOREE E ARBUSTIVE
Lanca Bosconello
- Specie arboree:
- Quercus robur L.
- Fraxinus angustifolia.
- Ulmus sp.
- Populus alba L.
- Carpinus betulus L.
- Populus nigra
- Morus alba
- Acer campestre
- Alnus glutinosa
- Specie arbustive:
- Frangula alnus
- Salix spp.
- Prunus spinosa
- Viburnum opulus
- Viburnum lantana
- Cornus sanguinea
- Crataegus spp.
- Cornus mas
- Corylus avellana
- Rosa canina
- Viburnum lantana
- Ligustrum vulgare
- Euonymus europaeus
Area boscata
- Specie arboree:
- Quercus robur L.
- Fraxinus angustifolia
- Ulmus sp.
- Populus alba L.
- Carpinus betulus L.
- Populus nigra
- Specie arbustive:
- Frangula alnus
- Salix spp.
- Prunus spinosa
- Viburnum opulus
- Viburnum lantana
- Cornus sanguinea
- Crataegus spp.
- Cornus mas
- Corylus avellana
- Rosa canina
- Viburnum lantana
STORIA e CARATTERISTICHE TECNICHE
Lanca Bosconello
La lanca Bosconello è un area fluviale rinaturalizzata, situata lungo la sponda sinistra del fiume Po immediatamente a sud della città di Cremona ed all'interno del Parco Locale di Interesse Sovracomunale del Po e del Morbasco. Il ripristino e la valorizzazione della lanca Bosconello sono stati possibili grazie al contributo della Fondazione Cariplo e al sostegno dalla Provincia di Cremona che l'ha ritenuta di notevole importanza nel panorama territoriale.
Il recupero della Lanca Bosconello aveva lo scopo di aumentare la funzione ecologica ed anche paesaggistica di questo particolare ambiente fluviale, così come auspicato dal quadro generale del bacino fluviale regionale, perseguendo la formazione di un sistema di zone umide e boschive lungo il Po per la creazione di habitat naturali per la sosta dell’avifauna stanziale e migratrice oltre che per la creazione di zone ove avvenga un’azione di depurazione naturale delle acque.
La tutela e la valorizzazione della biodiversità sono state perseguite attraverso il ripristino di un habitat tipico fino a pochi decenni fa delle fasce riparali del fiume Po. Queste caratteristiche ambientali erano ormai gravemente compromesse e quasi ovunque scomparse a seguito dell'evoluzione morfologica indotta negli ultimi decenni sul corso del fiume ed in particolare per via dell'abbassamento dell'alveo, dovuta ai numerosi interventi dell’uomo sul regime sedimetologico e, di conseguenza, idraulico del Po; l'area interessata si presentava infatti completamente asciutta per la maggior parte dell'anno, poiché raggiunta dal flusso idrico superficiale del fiume, e quindi allagata, solamente una decina di giorni all'anno.
Le operazioni effettuate per il recupero, la conservazione e la gestione della lanca e dei territori ad essa collegati, di natura sperimentale, hanno permesso la riqualificazione ambientale attraverso il ricorso a tecniche di ingegneria naturalistica e soluzioni a basso costo energetico. La rinascita della Lanca Bosconello ha così permesso di ricreare un ambiente favorevole alla nidificazione e alla stanzialità di alcune specie dell'avifauna che raramente trovano ambienti adatti. Come specie target ci si è focalizzati inizialmente sulla presenza di fauna avicola e anfibia.
Il progetto ha previsto anche un’attività di forestazione localizzata solo nella parte perimetrale della lanca. Il potenziamento delle associazioni vegetazionali è stato eseguito mettendo a dimora piante legnose arboree e arbustive appartenenti alla formazioni vegetazionali di riferimento potenziale (salici), lungo la riva della lanca creando una cortina vegetazionale di circa 1000 m per conferire un aspetto non geometrico all’insieme.
L’alternanza di aree più vaste (macchie) e aree prevalentemente lineari (siepi) ha contribuito ad aumentare la diversificazione ambientale dell’area, aumentendone il pregio paesaggistico ed estetico per la collettività locale.
Nelle aree golenali del fiume Po, vista la valenza naturalistico-ambientale dell’intervento, la presenza di ampie zone umide, naturale punto di sosta dell’avifauna migratoria, e la presenza sui sentieri tracciati di scorci paesaggistici e architettonici di notevole interesse, si è posizionato un punto di avvistamento in quota, tale da garantire l’osservazione dell’avifauna e la visione panoramica dei luoghi.
Per promuovere la fruizione dell’area sono attivi percorsi di educazione ambientale dedicati al rapporto con il fiume e visite guidate presso la Lanca, a cura del Museo Civico di Storia Naturale e che vedono la partecipazione di numerosissime scuole e di Associazioni o gruppi di cittadini che ne fanno richiesta. I temi trattati nelle visite riguardano la trasformazione del fiume e l’ingegneria idraulica nel passato, con un approfondimento cartografico sul rapporto tra città e confini, per giungere al tema più naturalistico del fiume visto nel suo contesto ambientale. Per i più piccoli è stato predisposto materiale didattico che stimoli la conoscenza dell’area e la sua esplorazione.
E' stata inoltre predisposta ed installata una cartellonistica didattica sul Parco, sulla flora e la fauna delle zone umide presenti.
Area boscata
Gli interventi di imboschimento sono stati realizzati in aree tipiche della golena del fiume Po, con spiccate caratteristiche di ambiente degradato dalla coltura intensiva del pioppeto nazionale.
Sono presenti comunque alcune zone di particolare pregio ambientale, caratterizzate da lanche attive, testimonianza del vecchio corso del fiume antecedente alla realizzazione del Pennello, con presenza di vegetazione tipica (saliceti).
Il patrimonio ambientale esistente è stato potenziato attraverso la realizzazione di nuovi impianti boschivi, che hanno previsto la creazione di filari, impianti a macchie e siepi arboreo-arbustive. Fra le diverse tipologie ambientali tipiche della Pianura Padana, sono state selezionate le formazioni boschive che rappresentano lo stadio evolutivo finale (climax) della successione ecologica e pertanto sono quelle con maggior grado di diversità, complessità e quindi stabilità ovvero formazioni ove possono essere esaltati al massimo gli aspetti omeostatici dell’ambiente. Per la realizzazione degli impianti sono stati utilizzati più moduli diversificati selezionando le specie in funzione della loro adattabilità ecologica alla stazione di impianto, dando la priorità alle specie autoctone della zona.
Lo schema base di impianto ha previsto la messa a dimora di 550 piante ad ettaro al fine di rispettare le indicazioni del Magistrato per il Po, a cui sono stati aggiunti circa 150 arbusti posizionati in modo da non interferire con il regolare deflusso delle acque in caso di piena.