Lunedì 17 maggio ricorre la XVII Giornata Internazionale contro l’omo-bi-trasfobia, finalizzata a promuovere e coordinare eventi di sensibilizzazione e prevenzione per contrastare il fenomeno dell'omofobia, della lesbofobia, della bifobia e della transfobia in tutte le sue forme e in tutti i Paesi del mondo. In questa data, nel 1990, l’Organizzazione Mondiale della Sanità rimosse l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie.
La Rete RE.A.DY - Rete italiana delle Regioni, Province Autonome ed Enti Locali impegnati per prevenire, contrastare e superare le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere (a cui il Comune di Cremona aderisce dal 2009) organizza per questa Giornata una iniziativa congiunta a livello nazionale, attraverso la scelta di un tema e di uno strumento votati durante l’incontro annuale: per il 2021 realizzare una campagna di comunicazione per il contrasto all’utilizzo di parole d’odio, noto come hate speech.
RE.A.DY ha fornito la grafica invitando a caratterizzarla con l’immagine o di un testimonial o di un luogo legato alla propria realtà cittadina. Cremona ha scelto entrambi: un celebre personaggio da un caratteristico scorcio recita il claim Qui non c’è posto per parole d’odio. I materiali grafici realizzati dal Comune saranno veicolati attraverso il sito dello Sportello Antidiscriminazioni e sulla pagine e profili social collegati.
Continua l’impegno dell’Amministrazione comunale per sensibilizzare e contrastare l’hate speech, discriminazioni e discorsi d’odio online, rafforzato dalla sottoscrizione del Manifesto della Comunicazione non Ostile di Parole O_Stili, con l’obiettivo di promuovere una cultura del confronto sempre nel rispetto delle diversità e dei diritti di tutte/tutti, bandendo la violenza verbale e fisica.
Secondo la Mappa dell’intolleranza, pubblicata da Vox – Osservatorio Italiano sui Diritti, che rileva cinque anni rileva la diffusione del cosiddetto hate speech in rete, l’odio via social nell’anno della pandemia si è propagato su tutto il territorio. Sebbene nel totale siano diminuiti, i discorsi d’odio in rete non si concentrano più soltanto nei grandi centri urbani, ma si stanno diffondendo un po’ dovunque.
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